Biotestamento: diocesi Firenze, profondo dissenso su registro

'L'Arcidiocesi di Firenze, esprime il suo rammarico e la sua preoccupazione per la decisione assunta dal Consiglio comunale della citta' di istituire un registro dei testamenti biologici'.

E' quanto si legge in una noto, dopo che oggi il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza l'istituzione del registro del testamento biologico. ''Si e' voluto cosi' proseguire con pervicacia - afferma l'arcidiocesi - su una strada a riguardo della quale si ebbe gia' modo di manifestare profondo dissenso e di evidenziare l'improprieta' della decisione in occasione della mozione approvata nell'ultima seduta del precedente Consiglio comunale''.

Secondo l'arcidiocesi fiorentina, ''si tratta infatti, con evidenza, di atto ideologico, illegittimo e privo di efficacia giuridica, essendo la materia nell'esclusiva competenza del legislatore nazionale. Si deplora peraltro l'indebita e tendenziosa confusione terminologica tra dichiarazioni anticipate di trattamento e testamento biologico, l'infondatezza di ritenere alimentazione ed idratazione artificiali atti di natura terapeutica, l'evidente cancellazione di fatto del ruolo del medico che emerge dalla delibera. E a cio' si aggiungano la possibile violazione della normativa in tema di privacy e un uso strumentale di citazioni disarticolate di documenti che in alcun modo attribuiscono rilievo giuridico alle dichiarazioni anticipate''.

L'arcidiocesi afferma poi che ''spiace constatare che alcuni politici che si definiscono cattolici, va riconosciuto non tutti e di cio' c'e' da rallegrarsi, non abbiamo percepito come in un caso come questo ricorressero quelle condizioni di coerenza con i valori fondamentali della visione antropologica illuminata dal Vangelo che richiedono ossequio all'insegnamento del Magistero''.

In conclusione, per l'Arcidiocesi, ''ancora un volta la citta' di Firenze si trova ad essere ridotta a strumento di fughe ideologiche tese a condizionare il legislatore nazionale, senza alcun reale vantaggio per la citta', offrendo nuovi pretesti di divisione, non rispettando la sensibilita' di non pochi dei suoi cittadini''.

Fonte: Asca

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