Il 13 gennaio è stato aperto dall'ordine dei medici della provincia di Trento un procedimento disciplinare, "per garantire la massima trasparenza ed efficacia nella ricostruzione degli eventi", nei confronti di uno dei due pediatri indagati dalla Procura per un sospetto caso di eutanasia nei confronti di un ragazzo di 20 anni, deceduto all'ospedale Santa Chiara di Trento il 21 dicembre 2009.
A chiedere il provvedimento, che è stato "sospeso in attesa di ulteriori elementi", come spiega l'ordine dei medici, era stato il pediatra stesso.
Il giovane ragazzo morto, Selver Kurtalic, di origine bosniaca, residente a San Michele all’Adige, era affetto dalla nascita da una grave patologia degenerativa che determina sui pazienti che ne soffrono delle gravi forme cancerogene che vanno a colpire gli organi interni, oltre a provocare conseguenze incurabili a livello cutaneo e il sospetto, segnalato alla Procura di Trento dal Nas dei carabinieri, è che gli sia stata somministrata una dose di cloruro di potassio o di farmaci, ma non a scopo terapeutico, bensì per porre fine alle sofferenze fisiche, con continui ricoveri fin dall'infanzia, nello stesso reparto, dove da 18 anni il giovane era in cura, cioè da quando era arrivato in Italia insieme alla madre e alla sorella per seguire il padre, scappato alla guerra.
Infatti sembra che il 24 dicembre scorso lo stesso padre del ragazzo abbia chiesto di aumentare il dosaggio di morfina per evitare al figlio di soffrire almeno nelle ultime ore di vita dato che era andato peggiorando nei giorni precedenti la vigilia di natale.
La decisione dell'ordine dei medici riguarda uno solo dei pediatri, perchè per il secondo è stata decisa l'archiviazione, chiesta anche in sede penale dalla Procura, accertato che il medico era stato in servizio solo al mattino e al momento de decesso del giovane non era più in ospedale.
Fonte: ADUC Salute