Bologna stop al testamento biologico

La Segreteria generale di Palazzo D'Accursio ha sollevato questioni in merito alla privacy e nega quindi la possibilità al Comune di poter registrare le volontà dei propri cittadini, i quali dovranno andare da un notaio ad affidare le loro disposizioni.

L'unica concessione che la segreteria generale di Palazzo D'Accursio ha dato è il via libera alla raccolta delle firme, mentre ha dato parere negativo sul registro comunale dei testamenti biologici: "Il Comune può istituire un registro purché non all'anagrafe e senza ritirare i testamenti biologici, ma limitandosi a registrare tali atti presso notai e fiduciari che ne saranno i depositati". Ciò sta ad indicare che chiunque vorrà lasciare per iscritto le proprie volontà sul fine vita dovrà recarsi da un notaio per registrare un atto privato, spendendo mediamente 3.000 euro.

La Rete Laica, dal canto suo, protesta per questa situazione poichè in questo parere giuridico vede solo una sentenza politica vera e propria, in quanto questa è "una concezione dei diritti basata sul censo: solo se si è benestanti e con 3.000 euro da spendere dal notaio se ne usufruisce, quando al contrario un ente locale come il Comune di Bologna ha il dovere di renderlo accessibile a tutti".

La risposta indiretta della Segreteria generale a questa critica è che "il Comune potrebbe ritirare i testamenti biologici solo dopo formale autorizzazione da parte del Garante della Privacy". Questo perchè i testamenti conterrebbero al loro interno un dato sensibile, le convinzioni religiose del soggetto, che non sono divulgabili.

La Rete Laica ricorda però che "già altri Comuni hanno istituito presso l'anagrafe il registro dei testamenti biologici" ed inoltre "in nessuno modulo per i testamenti biologici è chiesto al cittadino quali siano le sue convinzioni religiose o filosofiche."

Su questo argomento la capogruppo dell'Udc della Regione Emilia Romagna, Silvia Noe' ha affermato: ''Non trovo corretta e onesta la proposta di istituire a Bologna un registro sul testamento biologico, sia nel metodo sia nel merito, poichè si sta forzando la mano del legislatore, condizionandolo a prendere atto di quello che sta avvenendo sul territorio a livello locale''. Noe' ricorda che ''ancora non si conosce il contenuto della legge che uscirà a breve: aspettiamo le disposizioni nazionali''.

''Nel merito, gli argomenti di cui si tratta sono dati eticamente sensibili e non questioni amministrative, e dunque non certo di competenza di un ente locale. Affidare impropriamente alle istituzioni questo ruolo - secondo l'esponente dell'Udc - significherebbe creare le condizioni per il proliferare di una giungla di registri''. ''Ho l'impressione - conclude - che si stia invece strumentalizzando una materia così delicata sia sul piano politico sia sul piano mediatico: obiettivamente oggi le priorità e il general sentire della gente sono altri''.

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