Alcuni comuni italiani hanno deciso di unirsi nella "Lega degli enti locali per il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento", per tutelare le dat espresse dai cittadini nei municipi, e far sì che abbiano valore giuridico, anche nel caso fosse approvato l'attuale ddl sul testamento biologico in discussione al Senato.
Il nuovo ente, che ha tra i comuni capofila quello di Napoli, è stato costituito il 30 settembre 2011 all'VIII Congresso dell'Associazione Luca Coscioni per la liberta di ricerca.
"Si tratta di una rete di amministratori locali"- si legge nel manifesto costitutivo - "che si impegna a promuovere il servizio pubblico del Registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento, a tutelare il diritto all'autodeterminazione dei cittadini anche attraverso gli adeguati strumenti giudiziari e ad individuare i principi giuridici che permettono alle amministrazioni locali di intervenire, nonostante controversie interpretative anche da parte ministeriale."
Tra i primi Comuni ad aderire, oltre a quello partenopeo, ci sono Arba (Pn), Bentivoglio (Bo), Brusnengo (Bi), Carmignano (Po), Castel Focognano (Ar), Castelfranco Emilia (Mo), Castiglione dei Pepoli (Bo), Coriano (Rn), Giffoni Valle Piana (Sa), Ostuni (Br), San Giorgio (To), Scandicci (Fi), Torre Pellice (To). La segreteria della Lega sarà curata dalle associazioni Luca Coscioni (segretario Marco Cappato), A buon Diritto (presidente Luigi Manconi) e Gli Amici di Eleonora (segretario Claudio Lunghini).
"In questo momento è più che mai necessario difendere l'autodeterminazione e la libertà di scelta individuale" - continua il manifesto - "anche attraverso lo scambio di informazioni ed esperienze sull'istituzione dei registri dei testamenti biologici e la loro attivazione. Unire le forze è fondamentale anche per respingere i tentativi centralistici volti a contrastare indebitamente le competenze delle amministrazioni locali."
Fonte: Aduc Salute