E' stato pubblicato sull'ultimo numero della Rivista "Pediatric Anesthesia", un articolo di A.Giannini e coll. relativo alle scelte di fine vita, con l'indicazione delle raccomandazioni per facilitare il processo decisionale che coinvolge il medico, i genitori e, quando possibile, il paziente.
Di seguito l'abstract dell'articolo.
Le scelte di fine vita rappresentano uno degli aspetti più complessi e impegnativi nell’ambito della rianimazione pediatrica. Queste raccomandazioni intendono offrire alle èquipe delle rianimazioni pediatriche italiane uno schema di base per il processo decisionale di fine vita.
Il testo propone un processo decisionale basato sul principio che l’utilizzo di uno strumento diagnostico o terapeutico deve rispondere a un “criterio di proporzionalità”. Genitori adeguatamente informati, quali naturali interpreti e rappresentanti del miglior interesse del loro bambino, possono contribuire a valutare la gravosità del trattamento e la sua proporzionalità.
La decisione di limitare, sospendere o non iniziare trattamenti di supporto vitale giudicati sproporzionati rappresenta una scelta clinicamente ed eticamente corretta. La decisione dovrebbe essere presa (a) in modo collegiale dall’èquipe della rianimazione e dagli altri curanti, (b) con l’esplicito coinvolgimento dei genitori e (c) riportando nella cartella clinica del paziente le decisioni prese e le loro motivazioni. La decisione di sospendere o non iniziare trattamenti di supporto vitale non deve comportare mai né l’abbandono del paziente né l’interruzione di tutte le terapie atte a trattare ogni forma di sofferenza. Non è mai accettabile qualunque azione volta ad accelerare deliberatamente la morte del paziente.
Queste raccomandazioni auspicano una decisione il più possibile condivisa tra paziente (quando possibile), genitori e curanti. Assicurare una piena informazione di tutti i soggetti coinvolti e che avvenga una piena e tempestiva comunicazione tra essi rappresenta la chiave per raggiungere questo obiettivo. Il medico alle cui cure è affidato il paziente e il primario della Rianimazione hanno la responsabilità maggiore per la decisione finale.