Le associazioni laiche operanti in Roma hanno apprezzato la delibera adottata il 31 marzo 2009 dalla Giunta del X Municipio di Roma che ha consentito l’autenticazione e la registrazione da parte degli uffici delle dichiarazioni di trattamenti sanitari ai quali i cittadini vogliono o non vogliono essere sottoposti nel caso che si trovassero nella impossibilità di esprimere le loro volontà.
"Ma non ne comprende poi la successiva sospensione."*
Ad avviso delle predette associazioni, la successiva decisione adottata a stretta maggioranza dal Consiglio dello stesso Municipio di sospendere tale iniziativa, su discutibile invito del Sindaco di Roma Alemanno, è del tutto incomprensibile e fondata su argomentazioni strumentali.
E infatti:
* il registro per le dichiarazioni anticipate di volontà rientra nelle normali competenze anagrafiche del X Municipio, essendo basato sulla autenticazione delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio previste dall’art. 76 del D.P.R. n. 445/2000, ed in quanto tale dovrebbe anzi essere esteso a tutti i Comuni italiani;
* non è vero che il registro sostituisca la legge sul testamento biologico, legge che come tutti sanno è in corso di approvazione da parte del Parlamento;
* è solo propaganda ingannevole assimilare il rifiuto di trattamenti terapeutici all’eutanasia, e peggio ancora l’eutanasia all’omicidio;
* l’iniziativa del X Municipio non può essere definita un “manifesto ideologico”, come ha affermato il sindaco Alemanno: rispettare le leggi, la Costituzione della Repubblica Italiana, le convenzioni internazionali (Oviedo), le sentenze della Magistratura non costituisce una deviazione rispetto alle forme democratiche di convivenza civile. Ideologica è semmai la posizione di quanti ritengono che i diritti personali e riconosciuti dalla Costituzione a tutti i cittadini debbano conformarsi alle convinzioni religiose di una maggioranza politica.
* l’iniziativa del X Municipio è stata definita anche “scandalosa”, dimenticando o ignorando che il testamento biologico è da tempo una prassi ordinaria in molti Stati europei ed Americani e che in Spagna lo stesso Episcopato cattolico ha approvato un proprio modello di testamento biologico che viene pacificamente sottoscritto dai fedeli.
Le associazioni laiche di Roma assicurano tutto il loro sostegno al Presidente Medici, alla delegata ai diritti civili Mina Welby e alla Giunta del X Municipio e li invitano a mantenere ferma la loro decisione di civiltà, nella convinzione di interpretare la volontà della maggioranza dei cittadini della capitale e di tutti gli italiani, i quali vogliono poter esprimere le loro volontà in modo semplice, sicuro e gratuito senza necessità di ricorrere a procedure complesse e costose quali l’intervento di notai, o la nomina di amministratori di sostegno con decreto giudiziario, o la registrazione di audiovideo su internet.
Le associazioni laiche di Roma sottolineano infine che l’istituzione del registro potrebbe essere l’occasione per raccogliere altre dichiarazioni di volontà connesse alla fase finale della vita, quali la donazione di organi, la cremazione, la dispersione delle ceneri, il tipo di esequie. Ciò consentirebbe di unificare procedure oggi diversificate, di far risparmiare tempo e denaro sia ai cittadini che alle stesse istituzioni ed anche di rilasciare ad ogni dichiarante una “biocard” sintetica delle sue volontà tramite un tesserino da conservare fra i propri documenti personali.
Roma, 26 aprile 2009
Altrevie
Arcigay Roma
Consulta romana per la laicità delle istituzioni
CRIDES
Cultura omosessuale “Mario Mieli”
Democrazia Laica
Italia Laica
LiberaUscita
Libero pensiero “Giordano Bruno”
Luca Coscioni Roma
NoGod
Società laica e plurale
UAAR Roma
Fonte: Micromega
*Nota: nostra aggiunta al comunicato inviato e pubblicato da Micromega il 28 aprile 2009