Testamento biologico: il 75% degli intervistati è favorevole all' autodeterminazione.
A Roma già pronti con il Registro dei testamenti.
Testamento biologico, al via nel X municipio
Repubblica — 01 aprile 2009 pagina 4 sezione: ROMA
I MODULI sono già pronti per essere compilati. La giunta del municipio X ha dato ieri il via libera. E dalla prossima settimana il registro del testamento biologico sarà una realtà per i cittadini residenti nella periferia est di Roma. Così quanti vorranno sottoscriverlo potranno depositare agli uffici anagrafici dell' ex circoscrizione il proprio testamento biologico, un atto che certificherà il desiderio di esercitare il diritto all' autodeterminazione sul trattamento sanitario di fine vita. Insomma, servirà come prova contro eventuali contestazioni della volontà di chi è registrato di non essere sottoposto a ventilazione o alimentazione forzata nel caso di una malattia o di un incidente che comporti lo stato vegetativo. Il sì al testamento biologico arriva da tutta la maggioranza del parlamentino di centro-sinistra guidato da Sandro Medici. «La base legislativa si fonda sul principio che ciò che non è proibito dalla legge è consentito - sottolinea il minisindaco - proprio per questo abbiamo pensato di istituire un registro in cui venissero raccolte, su base volontaria, le intenzioni di chi non vuole essere tenuto in vita per forza. Il municipio ha voluto inviare un segnale politico forte in un contesto dove sono ancora molte le incertezze. Credo sia importante che gli enti locali contribuiscano alla discussione con degli atti propri per dare la possibilità a quanti vogliono di poter scegliere in piena libertà». L'idea del registro del testamento biologico era nata lo scorso novembre durante un convegno organizzato da Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby, al quale dopo una lunga battaglia fu staccata la spina della macchina che lo teneva in vita. «È un passo importante e coraggioso- dice entusiasta Welby che è la delegata dei Diritti Civili nel municipio X - il primo di questa città verso il riconoscimento di una importante libertà. Così si apre uno spiraglio per le tante persone malate. Sarò la prima persona che andrà a depositare il proprio testamento biologico». Il municipio X è sempre stato in prima linea sulle tematiche sociali, infatti qualche anno fa era stato istituito il registro delle unioni civili. Certo è, che questo atto potrebbe ora fare da apripista anche per altri municipi, tanto che al minisindaco Medici sono già arrivate diverse sollecitazioni.
Laura Serloni
Corriere della Sera
01 aprile 2009
Biotestamento, 3 su 4 per la libera scelta.
Il sondaggio: anche tra i cattolici il 55% dice sì alla possibilità di fermare le cure e il 47% alla scelta di interrompere nutrizione e idratazione.
La vicenda di Eluana Englaro ha fortemente coinvolto gli italiani. E li ha portati a prestare molta maggiore attenzione che in passato alla questione del testamento biologico. Tanto che oggi il 51% della popolazione dichiara di «sapere di cosa si tratta». Con un incremento di ben il 22% rispetto a due anni fa, quando, in un analogo sondaggio, solo il 29% aveva affermato di essere al corrente del significato di testamento biologico. A costoro va affiancato quel 41% che riporta, comunque, di averne almeno «sentito parlare ».iffusa consapevolezza della materia, nonostante la sua intrinseca complessità, è poi confermata dal fatto che, nel momento in cui all’intervistato vengono sottoposte varie definizioni di testamento biologico di cui solo una esatta, oltre il 70% è in grado di individuare correttamente di cosa si tratta.italiani risultano dunque adeguatamente informati della questione. Ma cosa ne pensano? La maggioranza assoluta (60%) ritiene che sia necessaria una regolamentazione legislativa. Solo il 5% si dichiara contrario al varo di una legge: tra costoro si rileva una presenza più accentuata di cattolici praticanti.na legge con quali contenuti? Tre italiani su quattro auspicano la possibilità di richiedere liberamente, nel testamento biologico, l’interruzione delle cure qualora ci si trovasse in una situazione di coma irreversibile. Questa opinione risulta più diffusa tra chi si dichiara laico, ma coinvolge anche il 55% — vale a dire la maggioranza assoluta— di chi si professa credente e frequenta regolarmente le funzioni religiose.e sull’aspetto più spinoso del dibattito in corso — la possibilità di interrompere la nutrizione e l’idratazione nel caso di coma irreversibile—il 68% auspica di poter decidere liberamente in merito nel testamento biologico. Ancora una volta, questo desiderio è espresso anche dalla gran parte dei cattolici praticanti: tra costoro il 47% è favorevole, il 24% contrario e ben il 29% dichiara di non riuscire a formarsi un’opinione precisa al riguardo.’insieme, emerge come il 68% degli italiani auspichi una piena libertà di scelta—comprese la nutrizione e l’idratazione —nel testamento biologico. Non deve sorprendere il fatto che la maggioranza assoluta degli elettori—compresi quelli cattolici— assuma riguardo a questa questione una posizione esattamente opposta a quella sostenuta dal governo, malgrado quest’ultimo continui a raccogliere il consenso di gran parte della stessa popolazione. Si verifica infatti spesso che su tematiche attinenti alla vita dei singoli, i cittadini assumano l’orientamento che sembra loro più corretto, anche indipendentemente dal proprio orientamento politico. E’ sovente accaduto così anche in passato, ad esempio in occasione del dibattito sul divorzio o sull’aborto. E’ un segno della deideologizazzione progressivamente in atto tra gli italiani. Che ha portato, in certe occasioni, anche a fenomeni di intensa mobilità elettorale.