Testamento biologico, da 33 sacerdoti un appelli per la libertà di scelta

Roma - "La legge sul testamento biologico che il governo e la maggioranza si apprestano a votare imprigiona la liberta' di tutti i protagonisti coinvolti al momento supremo della morte. Come credenti riteniamo che chiunque come e' stato libero di vivere la propria vita, cosi' possa decidere anche di morire in pace, quando non c'e' speranza di migliorare le proprie condizioni di esistenza umana". Inizia cosi' la lettera-appello che 33 sacerdoti firmano su 'Micromega' per sostenere la liberta' di scelta della persona sul fine vita.

"Definendo il nutrimento e l'idratazione forzati come cura ordinaria e obbligata e non piu' come intervento terapeutico straordinario- dicono i sacerdoti- la legge annulla ogni possibilita' di valutazione sull'accanimento terapeutico.

L'interessato, i familiari e il medico stesso sono impotenti di fronte ad una volonta' esterna che impone un protocollo che e' solo politico e non morale. La vita deve essere rispettata sempre e senza condizioni, finche' resta vita umana nella coscienza, nella dignita' e nella forza di sostenerla".

I religiosi spiegano che "la morte e' un appuntamento naturale a cui tutti siamo chiamati; per i credenti poi e' il vertice della vita vissuta, la soglia che introduce all'eternita'. La decisione di porre fine ad una parvenza di esistenza e' di pertinenza esclusiva della persona interessata che ha il diritto di esporla preventivamente in un testamento, oppure alla famiglia di concerto con il medico che agisce in scienza e coscienza".

Con la forza della "ragione e la serenita' della fede ci opponiamo ad un intervento legislativo che mortifichi la liberta' di coscienza informata e responsabile in nome di principi che non sono di competenza dello Stato e tanto meno di un governo o di un parlamento che agiscono in modo ideologico sull'onda emotiva e la strumentalizzazione di una dolorosa vicenda (Eluana Englaro)", concludono i religiosi.

Queste le firme in calce all'appello: Paolo Farinella (Genova), Vitaliano della Sala (Sant'Angelo a Scala, Avellino), Enzo Mazzi (Firenze), Raffaele Garofalo (Pacentro, l'Aquila), Fausto Marinetti (Sinigaglia, Ancona), Andrea Tanda (Oristano), Ferdinando Sudati (Paullo, Milano), Adolfo Percelsi (La Loggia, Torino), Giovanni Marco Gerbaldo (Modena), Pierantonio Monteccucco (Voghera), Chino Piraccini (Cesena), Marcello Marbetta (Albano Laziale, Roma), Tiziano Donini (Trento), Aldo Antonelli (Antrosano, l'Aquila), Roberto Fiorini (Mantova), Luigi Consonni (Pioltello, Milano), Angelo Cassano (Bari), Renzo Fanfani (Firenze), Nicola De Blasio (Benevento), Goffredo Crema (Cremona), Guglielmo Sanucci (Roma), Giovanni Franzoni (Roma), Benito Maria Fusco (Bologna), Pierangelo Marchi (Caserta), Paolo Tornambe' (Avezzano, l'Aquila), Carlo Sansonetti (Attigliano, Terni), Franco Brescia (Napoli), Carlo Carlevaris (Torino), Nino Fasullo (Palermo), don Andrea Gallo (Genova), Angelo Bertucci (Rovereto), Alessandro Santoro (Firenze), Franco Barbero (Pinerolo).

Fonte: DIRITTI del 19/03/2009

Intervento inizialeBuenos Aires - Recoleta CementeryDavid GansOrologioIl quadro epidemiologico toscanoIl sacerdoteSignora AgataIl Re e la Regina