I medici si pronunciano sulle scelte di fine vita

Nel recente convegno organizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), tenutosi ad Udine il 6 luglio 2007, sono stati presentati i risultati di un’indagine (ITAELD) promossa dalla stessa Federazione, che ha coinvolto un campione di 8.950 medici di ASL e universitari e 5.710 medici di medicina Generale, condotta da E. Paci e G. Miccinesi del CSPO di Firenze.

La rilevazione è stata condotta tramite questionario postale anonimo, al quale ha risposto circa il 20% dei medici contattati, contenente 54 domande indirizzate a conoscere le opinioni e le pratiche realizzate durante l’assistenza di pazienti alla fine della vita.
Dalle risposte emergono dati significativi: il 64% dei medici ritiene che si debba soddisfare la richiesta di un paziente di non attuare o interrompere i trattamenti di sostegno vitale; quasi i due terzi degli intervistatichiede uno strumento legislativo che riporti serenità nel rapporto medico-paziente e dia certezza al medico che rifugge dall’accanimento terapeutico, di non incorrere nelle sanzioni del codice penale. Con una percentuale altissima, i medici sono disponibili ad accogliere le dichiarazioni anticipate di fine vita, ciò è espressione di una propensione a riconoscere maggiore consapevolezza al cittadino nelle scelte di vita”.

Per leggere la presentazione dell’indagine ITALED su slides clicca qui.

Documento del Consiglio Nazionale della FNOMCeO

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