"Ho attraversato il portone blu della Casa la prima volta nel novembre del 2000. Lo stabilimento accoglie solo i malati terminali. Sette mesi di incontri con i medici, i volontari, le famiglie, i malati, mi hanno letteralmente condotto ai 'confini del mondo'. Ho semplicemente cercato di testimoniare quello che ho visto: la delicatezza dei gesti e la qualità dell'attenzione, la violenza del tempo che passa troppo velocemente, la solitudine della notte, lo scoppio di una risata. 'Una casa ai confini del mondo' racconta delle storie. Ciacuna di queste storie, a suo modo, è una storia d'amore."