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Un ponte tra la salute e la malattia, un continuum quindi della vita, nonostante tutto. I guai, gli attraversamenti della vita passano sotto il ponte.
Il libro raccoglie venti tra i migliori racconti (meglio parlare di “narrative”) inviati al Concorso Letterario Nazionale “Un ponte sul fiume Guai” bandito nel 2007 dall’Associazione Moby Dick (associazione onlus di Roma che offre gratuitamente sostegno psicologico a persone con patologie oncologiche e ai loro familiari). La premiazione si è svolta l’8 gennaio 2008 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma e il libro è uscito nel luglio 2008.
Il concorso era rivolto a pazienti, familiari e operatori.
Tra gli obiettivi quello di contribuire a stimolare una riflessione sulla malattia “cancro” e il vissuto che l’accompagna e caratterizza.
I venti racconti pubblicati (tra cui i quattro vincitori il 1°, 2°, 3° premio e Premio Speciale della Giuria per il Miglior racconto Autobiografico) sono quindi scritti da operatori, da familiari e dagli stessi pazienti. Solo la loro attenta lettura consente di comprendere chi è il narratore e come si snoda la storia, la sua evoluzione.
Ancora una volta, la conferma dell’importanza della scrittura là dove il verbo parlato stenta a pronunciarsi.
“…La scrittura fa da ponte tra interno ed esterno, tra l’esperienza intima di chi scrive e chi legge…come un ponte sullo scorrere della vita, la scrittura permette di fermarsi ed osservare emozioni e pensieri, di guardare cioè nel nostro intimo senza essere completamente coinvolti o stravolti dalle emozioni stesse.”