La città di Torino avrà presto un registro on-line per i testamenti biologici, uno spazio sul sito del Comune dove indicare le proprie scelte in merito al tipo di assistenza sanitaria desiderata nel caso si fosse affetti da gravi malattie.
Questo risulta essere un primo passo verso la realizzazione di quella delibera già approvata quasi un anno fa dalla Sala rossa del Comune.
Non sarà, però, il Palazzo civico a custodire i biotestamenti.
«Conservare questi documenti non sarebbe compito istituzionale del Comune, ma attraverso il sito» – spiega l’assessore ai Servizi civici, Giovanni Maria Ferraris – «si potrebbe garantire la possibilità di rintracciare il documento con facilità, favorendo in questo modo l’acquisizione delle volontà testamentarie, sempre che questo percorso sia consentito dalla legge». «Con questa iniziativa» – aggiunge Ferraris – «vogliamo rispondere a quanto richiesto dalla mozione approvata in Sala rossa ed essere di stimolo al legislatore, in modo che il Parlamento vari delle norme che regolino finalmente questa delicata e importante materia».
Intanto, pochi giorni fa, i radicali hanno depositato, sotto forma di istanza al sindaco, alcuni biotestamenti.
«Ora i cittadini potranno depositare il proprio testamento biologico nella forma dell’istanza al sindaco, direttamente, per delega o per posta, istituendo di fatto quel registro che attendiamo da un anno» – dice Silvio Viale, medico e presidente dell’associazione radicale Adelaide Aglietta – «nell’istanza si chiede al sindaco di sapere perché non sia stato ancora istituito il registro e gli si chiede di occuparsene. Il deposito dei primi testamenti biologici dimostra che non vi sono ostacoli giuridici e fa giustizia di tanti cavilli tirati fuori in questo anno».