Anche nel comune di Cervia dopo il prevedibile scontro istituzionale si è dato il via all'istituzione del registro comunale per il testamento biologico.
Riportiamo di seguito l'articolo di Lorenzo Lelli pubblicato su Il Resto del Carlino.
Testamento biologico: Cervia istituisce il registro comunale
La delibera è stata presentata dall'assessore Marco Zatti: "E' un atto volontario, che ogni cittadino può decidere di depositare". Scontri in consiglio
Ravenna, 28 dicembre 2010 - Nel consiglio comunale di venerdì notte si è consumato il prevedibile scontro sull’istituzione del Registro comunale dei Testamenti Biologici, decisione a lungo meditata da parte dell’amministrazione comunale.
Laici e cattolici, maggioranza ed opposizione: le posizioni erano e sono rimaste inconciliabili su un atto «volontario, ed ora gratuito, che ogni cittadino può decidere di depositare, ma anche di annullare in un secondo momento, con il quale si indica a quali terapie non si vuole essere sottoposti in caso di perdita permanente ed irreversibile della coscienza». E’ stata questa in sintesi la presentazione della delibera compiuta dall’assessore Marco Zatti.
Tema delicatissimo dal punto di vista etico e controverso dal punto di vista giuridico tanto che una circolare firmata da tre ministri dell’attuale governo ne ha sconfessato la messa in campo da parte dei Comuni, poiché intervenire sul tema del fine vita spetterebbe allo Stato.
La circolare ha seminato dubbi, tanto che il consigliere Cappelli (Pri) ha chiesto lumi «sulle responsabilità personali e su eventuali conseguenze finanziarie che potrebbero colpire i consiglieri che decidano di approvarlo».
Dopo l’intervento della dottoressa Bernabucci, che ha spiegato come non esista una norma che vieti ai Comuni di dotarsi del testamento biologico Cappelli ha comunque deciso di votare contro «non sentendosi tutelato a sufficienza». «Sembra un atto di sfida al governo, dato che la circolare è datata 19 novembre ha argomentato Salomoni (Pdl). Per Trebbi(Pdl) si tratta «Di un tema talmente delicato che merita tutt’altra trattazione ed informazione per le conseguenze che comporta».
Più dura la posizione della collega Coatti. «Lasciamo da parte gli aspetti pietistici — ha detto — che sono fuori luogo. Questa è un’operazione politica con la quale ingannate i cittadini poiché fino a quando non esiste una legge a riguardo il testamento biologico non ha alcun valore».
«Questa delibera va ritirata» si è scagliato Savelli (Pdl) dopo un forte diverbio con il capogruppo Pd De Pascale che ha definito la minoranza «insensibile verso certi temi». Più sfumate le posizioni del leghista Nori e della democratica Cenci. «Personalmente – ha affermato il primo – sarei anche d’accordo, ma mi fido dei nostri ministri che sostengono che tali atti non sono legali».
«Da credente – ha detto Cenci – so che la vita non ci appartiene completamente, ma penso che possiamo decidere di non subire inutili accanimenti terapeutici». Il consigliere Idv Bosi ha ricordato come «C’è una crescente domanda sociale a riguardo, come testimonia la petizione depositata da Sinistra e Libertà, e proprio in Germania la volontà popolare ha determinato nei mesi scorsi l’emanazione di un’apposita legge».
La conclusione è toccata all’assessore Zatti che si è detto «Amareggiato per il clima creatosi attorno a quello che non è un obbligo, ma una possibilità di scelta. D’altra parte — ha detto guardando i banchi di opposizione — attaccare e non ascoltare chi non la pensa come voi è tipico della vostra cultura politica e lo si è visto anche con la Riforma Gelmini».