Sulla scia della nuova riforma sanitaria negli Stati Uniti è stato promosso un nuovo, e già contestato, sondaggio della Angus Reid in merito all'eutanasia. Questa nuova inchiesta ha rivelato che il 42% degli americani è favorevole alla legalizzazione dell'eutanasia, mentre il 35% è contrario.
Il sondaggio, che è stato condotto su un campione di 1001 persone il 4 e 5 febbraio, ha posto diversi questiti.
Il primo di questi è stato: "Parlando in generale, sei favorevole o contrario a legalizzare l'eutanasia negli Stati Uniti?". I risultati hanno evidenziato che il 14% si è detto fortemente favorevole, il 28 % moderatamente favorevole, il 14% moderatamente contrario e il 23% fortemente contrario. Il 22% degli intervistati non ha saputo rispondere. Il 47% degli elettori democratici e indipendenti si è detto favorevole, mentre il 51% dei repubblicani si è detto contrario.
Successivamente è stato chiesto: "credi che la legalizzazione dell'eutanasia potrebbe lasciare le persone vulnerabili senza sufficienti garanzie", il 52% ha risposto affermativamente, il 32% negativamente e il 15% ha risposto "non so".
In seguito gli intervistatori hanno chiesto "credi che la legalizzazione dell'eutanasia trasmetterebbe il messaggio che la vita di malati e disabili vale meno", il 44% ha risposto positivamente, il 44% negativamente e il 12% "non so".
In merito alla domanda, "credi che la legalizzazione dell'eutanasia offrirebbe alle persone che soffrono una opportunità di alleviare il dolore", il 70% ha risposto positivamente, solo il 19% negativamente.
Alla domanda, "Credi che chi aiuta qualcuno a suicidarsi debba essere perseguito penalmente", il 34% ha risposto "no", il 37% ha risposto "sì", e il 28% "non so".
All'ultima domanda, "Se un genitore è riconosciuto colpevole di aver aiutato un figlio malato terminale a morire, quale pensi che debba essere la pena adeguata", solo il 6% si è espresso per l'ergastolo, mentre il 21% è favorevole all'incarcerazione, il 12% preferisce una multa, il 35% non vuole nessuna sanzione, il 26% ha risposto "non so".
Il sondaggio è stato criticato da più parti in particolar modo per il linguaggio usato. La domanda sul suicidio assistito ("Credi che chi aiuta qualcuno a suicidarsi debba essere perseguito penalmente") non menziona la condizione di salute di chi vuole togliersi la vita. La domanda quindi non può fare riferimento alle legislazioni statali che hanno legalizzato il suicidio medicalmente assistito, ma solo per i malati terminali capaci di intendere e di volere con prognosi infausta e meno di sei mesi di vita.
Inoltre, come fa notare il presidente dell'associazione "Compassion & Choices", Rob Miller, il sondaggio utilizza la parola "eutanasia", identificata in America con la pratica di abbattere gli animali malati. "Il linguaggio del sondaggio non ha niente a che fare con le iniziative legislative approvate in Wahington e Oregon da oltre il 60% degli elettori", commenta Miller. "Se invece la domanda fosse stata 'Un malato terminale, capace di intendere e di volere, con meno di sei mesi di vita, dovrebbe avere la possibilità di ottenere una prescrizione medica di farmaci dal proprio dottore per porre fine alla propria vita?'", conclude Miller, "il 70% degli americani sarebbe d'accordo. Sono molti i sondaggi che lo confermano".
Fonte: ADUC Salute