La procura di Trento che aveva aperto un'inchiesta per un presunto caso di eutanasia, avvenuto nel dicembre 2009, ha in questi giorni sciolto i propri dubbi.
A seguito dell'inchiesta aperta dalla procura di Trento, dopo una segnalazione giunta ai carabinieri del Nas alla fine dello scorso anno, si è potuto stabilire che nell'ospedale Santa Chiara di Trento non è stata praticata alcuna forma di eutanasia nei confronti del giovane Selver Kurtalic, affetto da una grave patologia degenerativa da quando era un bambino.
Nessuna traccia di cloruro di potassio è stata, infatti, rilevata nel corpo del ragazzo bosniaco di 20 anni morto a dicembre. A rivelarlo è stata una perizia per accertare se il decesso sia stato in realtà eutanasia.
A causa di quest'ipotesi la Procura di Trento aveva difatti aperto un'inchiesta, il sospetto era che gli fosse stata somministrata una dose di cloruro di potassio o di farmaci non a scopo terapeutico, bensì per porre fine alle sofferenze fisiche, con continui ricoveri fin dall'infanzia, nello stesso reparto.
A finire indagati erano stati due pediatri, dal momento che il ragazzo continuava ad essere curato nel reparto che conosceva ormai la sua patologia. Uno dei medici era uscito presto dall'inchiesta, essendo stato accertato che al momento della morte non era in servizio. L'altro invece, su cui ora la Procura andrà verso la chiusura delle indagini, si è intanto dimesso dall'incarico, a tempo determinato.