Svolta decisiva per la legge 38/2010 sulla terapia del dolore e cure palliative: è stato presentato alle Regioni lo schema dei requisiti minimi e delle modalità organizzative necessarie per l'accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle Unità di cure palliative di terapia del dolore. Il documento risponde a quanto previsto dall'articolo 5 della legge, che descrive le due reti, quella per le cure palliative e quella per la terapia del dolore.
Per quanto riguarda le cure palliative la rete prevede la creazione di una cabina di regia che coordini ospedali, hospice, cure domiciliari, tutti fronti dove opereranno équipe multi-professionali. Il documento definisce anche quali sono le tipologie di prestazioni che vanno erogate nella rete di cure palliative, ma anche le caratteristiche tecniche e le dotazioni tecnologiche che devono avere gli hospice oltre agli standard qualificanti e ai criteri di eleggibilità per le cure domiciliari.
Per la terapia del dolore, sono tre i cardini dellla rete anti-dolore: le «Aft», Aggregazioni funzionali territoriali previste dall'ultima convenzione dei Mmg, dove verrà individuato almeno un medico di famiglia referente formato in terapia del dolore; i centri «spoke» (ambulatori di terapia del dolore) a cui spettano interventi diagnostici e terapeutici; gli «hub», i centri d'eccellenza per gli interventi ad alta complessità, con posti letto dedicati e una copertura dell'assistenza su 24 ore.
Anche per la rete pediatrica dovranno essere individuati centri specialistici regionali per la terapia antalgica e le cure palliative, oltre a «hospice pediatrici» e a servizi su misura negli ospedali. «Questo documento è cruciale perché serve a mettere le gambe alla legge 38 che potrà finalmente marciare ancora più spedita», così Guido Fanelli, presidente della Commissione terapia del dolore e cure palliative del ministero della Salute, parla del documento a cui ha lavorato con gli altri tecnici.
Fonte: Sanità del Sole 24 Ore del 01-12-2011