Opuscolo informativo sul testamento biologico per la provincia di Bolzano

Un nuovo opuscolo informativo sul testamento biologico, elaborato da un gruppo di lavoro guidato dal Comitato etico della Provincia di Bolzano, è stato presentato il 7 settembre 2010 dall'assessore provinciale alla Sanità, Richard Theiner.

"La fase terminale della vita delle persone - spiega Theiner in una nota - non deve essere legata alla compilazione di un documento, ma deve integrarsi in un processo di consulenza da parte di medici e personale sanitario. Questo opuscolo costituisce una guida per i cittadini e un sostegno nel processo di confronto molto personale con la malattia e la morte".

Per orientare le persone che desiderano esprimere la loro volontà sui trattamenti sanitari nella fase terminale della loro vita, anche quando non siano più in grado di farlo coscientemente, aggiunge una nota provinciale, e per poter offrire strumenti di consulenza al personale delle strutture sanitarie e sociali, è stato pubblicato l'opuscolo "Direttive anticipate di trattamento", che offre informazioni sul concetto della pianificazione preventiva dei trattamenti e spiega gli elementi utili per la stesura del testamento biologico. Un modulo da compilare integra le informazioni e ne fa una vera e propria guida.

Attualmente, si legge nella nota provinciale, in Alto Adige sono circa 150 i pazienti in stato di coma vigile, dunque non più in grado di decidere autonomamente sull'utilizzo di terapie di sostegno artificiali per il prolungamento della vita. L'argomento è ovviamente molto delicato, perchè al dovere dei medici di usare ogni mezzo, secondo scienza e coscienza, per la salvaguardia della vita, si oppone quello di ogni persona a decidere sui propri trattamenti dopo una adeguata informazione.

In base alle norme costituzionali e al codice deontologico, conclude la nota, i medici non possono eseguire trattamenti sanitari senza aver prima raccolto il consenso del paziente, ed è su questi principi che si basa il cosiddetto "consenso informato". Ciò significa che è sempre il paziente, con l'aiuto del personale medico, che decide se dare o meno l'assenso ai trattamenti sanitari. "Le direttive anticipate di trattamento s'inquadrano proprio in questo contesto ed è qui che si collocano le misure di sostegno che noi offriamo".

"Le direttive anticipate di trattamento - precisa il presidente del Comitato etico provinciale, Herbert Heidegger - devono diventare parte integrante del nostro sistema sanitario nell'ambito di un progetto di pianificazione che coinvolga il personale infermieristico, i medici di base, i medici curanti degli ospedali e le case di riposo".

A questo proposito, sono già stati organizzati dei corsi di formazione per i medici e ne seguiranno altri per altri gruppi professionali.

Fonte: Aduc Salute

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