Avere la responsabilità dell’altro e cercare di mettere in campo, al meglio, le proprie competenze è quello che viene richiesto ai professionisti della salute che nella società odierna non sono solo chiamati a metter in pratica i loro saperi, ma anche a rivolgere la propria attenzione verso altri aspetti della pratica medica.
Mettersi “nelle mani dell’altro” diviene, quindi, un atto di estrema fiducia da parte di chi è malato non solo verso la scienza su cui sono fondate le cure, ma anche verso quei medici che condividendo le ansie e le aspettative di chi soffre possono garantirgli oltre che un miglioramento della qualità della vita anche un qualche serenità.
Da questo atteggiamento di fiducia, “Dottore mi metto nelle sue mani”, che lui stesso ha sentito molte volte nella sua vita professionale Ignazio Marino trae ispirazione per il suo volume.
In questo saggio, il chirurgo e uomo politico offre al lettore una riflessione ed un confronto critico sulle tematiche sempre più attuali quali: il trapianto d’organi, la fecondazione artificiale, l’autodeterminazione, testamento biologico,...
Attraverso una trattazione semplice e chiara, ricca di episodi legati alle proprie esperienze professionali, sia in Italia che negli USA, ci permette di cogliere la complessità di fenomeni che, pur originando dalla realtà sanitaria, riguardano l’intera società.
Comprendere l’intreccio fra la medicina, la bioetica e la politica, senza dimenticare i legami fra il corpo e l’anima, la libertà e la coscienza, i diritti umani e la salute, risulta, quindi, un passo essenziale per essere dei cittadini consapevoli che assumono su di sé la responsabilità del domani.