L'Ordine dei Medici di Udine ha archiviato il procedimento disciplinare nei riguardi di Amato De Monte, responsabile dell'èquipe medica che interruppe l'alimentazione e l'idratazione di Eluana Englaro.
La morte della ragazza, avvenuta il 9 febbraio 2009 nella casa di cura, La Quiete, di Udine dopo 17 anni di stato vegetativo permamente - secondo la decisione dell'Ordine dei Medici friulano, riferita oggi dal quotidiano Messaggero Veneto - non fu eutanasia e non ci fu alcuna volontà di accelerarne il decesso.
L'Ordine professionale ha evidenziato "la prevalenza del diritto all'autodeterminazione del paziente", ricostruito "attraverso la decisione della magistratura che aveva parlato di 'consenso presunto" di Eluana.
Sempre l'Ordine dei Medici ha sottolineato inoltre la "correttezza del dottor De Monte nel seguire il protocollo dettato dalla sentenza della Corte di Appello di Milano" per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione di Eluana.
Nel corso del procedimento disciplinare l'Ordine dei Medici ha acquisito la documentazione sanitaria relativa a Eluana, in particolare la sua cartella clinica e gli esiti dell'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Udine.
Nei mesi scorsi, Amato De Monte, primario anestesista dell'azienda ospedaliera universitaria di Udine, insieme al padre di Eluana, Beppino, e agli altri componenti dell'equipe medica, era stato indagato e poi prosciolto dalla stessa Procura della Repubblica di Udine per l'ipotesi di reato di concorso in omicidio volontario aggravato sempre in ordine alla morte di Eluana Englaro.
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