Legge 38/2010 Vivere senza dolore si può?

25/03/2017 08:30

Il 25 marzo presso l'Hotel Villa Michelangelo a Arcugnano (VI)si terrà l’evento organizzato dal Rotary la "Legge 38/2010. Vivere senza dolore si può?"

La Legge 38 del 15 marzo 2010 sulle cure palliative e terapie del dolore, fino a quel momento considerate tra loro sinonimi e destinate ai pazienti oncologici in fase terminale, ha introdotto una serie di novità di grande importanza nella gestione del dolore. Il testo contempla la costruzione di una rete territoriale di strutture sanitarie per la terapia del dolore, accanto alla valorizzazione del ruolo dei medici di medicina generale che presteranno direttamente alla maggior parte dei propri pazienti le necessarie cure antalgiche, rimandando i casi più gravi alle strutture territoriali di riferimento. Mentre per le cure palliative sono sorte strutture abbastanza ben organizzate, a distanza di oltre sei anni dall’applicazione della legge non esiste ancora un’adeguata uniformità territoriale per quanto riguarda la terapia antalgica, essendo lasciata la gestione del dolore difficile all’intraprendenza di specialisti volonterosi. Il service denominato “Rotary contro il dolore” si prefigge di organizzare un congresso con l’intento di divulgare la necessità di curare adeguatamente e con tecniche moderne il dolore cronico, compreso quello non neoplastico che rappresenta oltre il 90% delle sindromi dolorose, causando gravi disagi per la società fra cui anche ingenti perdite economiche. Si intende promuovere l’applicazione della legge da parte degli amministratori in rapporto alle necessità territoriali e non applicando meramente i principi minimi descritti nel testo. Altro punto importante è la formazione continua, in quanto curare la “malattia dolore” non è semplicemente somministrare analgesici, dal momento che non tutti i pazienti rispondono egualmente agli analgesici e non tutti i dolori cessano con farmaci ritenuti estremi come la morfina. Alcune evidenze terapeutiche sono inoltre limitate in molte regioni, come la possibilità di usufruire della cannabis terapeutica sovvenzionata dal SSN, dimostratasi efficace nella cura di alcune forme dolorose. Risulta doveroso coinvolgere anche le strutture ordinistiche per l’adeguata informazione sui diritti degli ammalati e sulla formazione dei tecnici.

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