Dall'inizio degli anni '80, in Italia, si cominciò a parlare del fenomeno del burnout, iniziando così ad evidenziare il rischio emotivo al quale tutte le professioni d'aiuto possono andare incontro. Nonostante siano svariati i percorsi formativi che i sanitari debbono affrontare, poco o nulla vien fatto per delineare il disagio psicologico che potrebbe nascere a seguito di evento traumatico; in merito a ciò si può parlare di una vera e propria "censura emotiva", dove gli stati d'animo vengono circoscritti, arginati e recepiti come un ostacolo al buon funzionamento del sistema. Così da soccorritori si rischia di diventare vittime di un evento traumatico in quanto si è esposti a tali livelli di sofferenza umana che possono notevolmente compromettere non solo l'opera di soccorso ma anche il benessere psicologico del soccorritore. Ecco allora che diventa importante identificare le tecniche di gestione dello stress, affinché sia il personale sanitario che quello laico riescano a gestire le proprie emozioni, assolvendo comunque al proprio compito.