Due donne si incontrano e iniziano a parlare. Sembra una cosa comune, anzi normalissima, ma che succede quando le parole di queste due donne iniziano a scandagliare a loro modo un argomento tanto profondo come la “perdita”?
Nasce un connubio, un filo logico attraverso il quale le parole si snodano e i pensieri iniziano a prendere corpo nel tentativo di far capire all’altro il proprio punto di vista.
Riflettere su un tema così ampio e dalle mille sfaccettature come la perdita non è facile, in fin dei conti questo è un tema da un lato troppo vivo e dall’altro troppo ostico e lontano.
Capire quale sia la perdita più grande, considerato che nella vita si vivono privazioni più o meno forti e diverse a seconda delle situazioni in cui ci si trova ad essere invischiati e nelle quali si investe sempre in maniera diversa, è uno degli interrogativi che ci si pone dopo aver letto questo piccolo volumetto, curato da Lea Melandri, la quale intreccia nella postfazione la sua esperienza perdita con i discorsi fatti da Manuela e Rossana.
Un viaggio attraverso l’Io che assume una nuova consapevolezza.