Sulle pagine del New York Times Bill Keller, columnist della nota testata, racconta gli ultimi giorni di vita di suo suocero, ricoverato in una struttura che aderisce al Liverpool Care Pathway for the Dying Patient, un percorso di assistenza concepito negli anni Novanta a Liverpool in un istituto di cura per tumori come alternativa più umana all'accanimento terapeutico praticato su pazienti ormai prossimi alla morte. Non eutanasia, ma rispetto per il malato, cure soft contro l'accanimento terapeutico.
Di seguito il link del testo dell'articolo pubblicato su La Repubblica del 9 ottobre 2012 e tradotto da Marzia Porta.
La morte dolce di mio suocero il modo migliore per dire addio