Per l'uomo la morte è l'avvenimento più biologico e anche il più culturale, quello da cui nascono la maggior parte dei miti, dei riti e delle religioni. Per comprendere questo fenomeno l'autore, osservando attentamente le reazioni e i comportamenti del singolo e della collettività di fronte alla morte, delinea un'antropologia in continuità ma anche in rottura con l'evoluzione biologica. La nostra società sembra aver rimosso l'idea della fine; eppure, esiste per, con e dentro di essa. Imparare a convivere con la morte implica, secondo Morin, un profondo rinnovamento della condizione umana.