Indagine sulla legge belga

Nel mese di maggio sulla rivista scientifica Canadian Medical Association Journal è stata pubblicata un'indagine sull'applicazione della legge belga che ha legalizzato l'eutanasia.

Riportiamo di seguito l'abstract tradotto.

Morti medico-assistite ai sensi della legge sull’eutanasia in Belgio: uno studio basato sulla popolazione

Chambaere K, Bilsen J, Cohen J, Onwuteaka-Philipsen BD, Mortier F, Deliens L.

Abstract

BACKGROUND:
La legalizzazione dell'eutanasia e del suicidio medico-assistito è stata fortemente dibattuta in molti paesi. Per contribuire a questo dibattito, si sono state descritte le pratiche di eutanasia e suicidio assistito, e l'uso di farmaci di fine vita, senza un’esplicita richiesta da parte del paziente, nelle Fiandre, in Belgio, dove l'eutanasia è legale.

METODI:
Abbiamo inviato un questionario riguardante l'uso di farmaci di fine vita, con o senza richiesta esplicita del paziente ai medici che hanno certificato un campione rappresentativo (n = 6.927) dei certificati di morte dei pazienti che sono morti nelle Fiandre tra giugno e novembre 2007.

RISULTATI:
Il tasso di risposta è stato del 58,4%. Nel complesso, 208 morti che hanno previsto l'uso di farmaci di fine vita sono stati segnalati: 142 (ponderato prevalenza 2,0%) sono stati oggetto di una richiesta esplicita del paziente (eutanasia o suicidio assistito) e 66 (ponderata prevalenza 1,8%) erano privi di una esplicita richiesta. L'eutanasia e il suicidio assistito per lo più hanno coinvolto pazienti con meno di 80 anni, quelli con il cancro e chi muore a casa. L'uso della droga nel fine vita, senza una richiesta esplicita ha coinvolto maggiormente pazienti di 80 anni, quelli con malattie diverse dal cancro e quelli in ospedale. In merito ai morti senza una richiesta esplicita, la decisione non è stata discussa con il paziente nel 77,9% dei casi. Rispetto alla morte assistita con richiesta esplicita del paziente, quelli senza una esplicita richiesta avevano una maggiore probabilità di avere una durata minore del trattamento della malattia terminale, di avere la cura come obiettivo di trattamento nell'ultima settimana, di aver stimato un tempo più breve per cui la vita è stata accorciata e di coinvolgere la somministrazione di oppioidi.

INTERPRETAZIONE:
le morti medico-assistite dovute a una richiesta esplicita del paziente (eutanasia e il suicidio assistito) e senza una esplicita richiesta si sono verificate in gruppi di pazienti diversi e in circostanze diverse. Casi senza una richiesta esplicita spesso vedono coinvolti pazienti in cui le malattie avevano imprevedibili traiettorie di fine-vita. Anche se gli oppioidi sono stati utilizzati nella maggior parte di questi casi, sembrano persistere idee sbagliate circa i loro effetti concreti per accorciare la vita.

A cura della dott.ssa Emilia Uccello

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