Venerdì 16 settembre 2011 presso il Consiglio Regionale della Toscana nella Sala delle Feste in via Cavour, 18 a Firenze dalle ore 14.00 alle 19.00 si terrà l'incontro "Testamento biologico: fermiamo il ritorno al medioevo. Dalla Toscana una proposta contro l'oscurantismo giuridico, a favore dell'autodeterminazione della persona e della dignità di chi soffre."
Introduzione:
Mauro Romanelli - Consigliere Regionale
Interventi:
Amato De Monte - Direttore Dip. Anestesia e Rianimazione AOU Udine, coautore de "Gli ultimi giorni di Eluana"
Cinzia Gori - Infermiera, coautrice de "Gli ultimi giorni di Eluana"
Piero Morino - Responsabile Hospice "Ex Convento delle Oblate" di Firenze
Mariella Orsi - Sociologa, già Vice presidente Commissione Bioetica Regione Toscana
Pawel Gajewski - Pastore Chiesa Evangelica Valdese di Firenze
Gianni Baldini - Liberi di decidere
Paola Innocenti - già direttore u. o. neuroanestesia e neurorianimazione AOU Careggi
Valentina Piattelli - Associazione Radicale "Andrea Tamburi"
Andrea Lopes Pegna - Presidente GR.E.CA.LE. (Gruppo Etico Careggi per la Leniterapia)
Fabio Bracciantini - Laicità e Diritti
Uaar Firenze
"A Luglio il Parlamento italiano ha dato il via libera a una brutta legge sul fine vita.
Una legge dura, autoritaria e proibizionista, un imbroglio per i cittadini e per i medici, una legge che vieta, di fatto, il testamento biologico: nelle dichiarazioni anticipate di trattamento si potrà, infatti, scrivere solo nome, cognome e che non si vuole essere sottoposti ad accanimento terapeutico, cosa che nessun medico farebbe. Questa legge, se così sarà approvata al Senato, aprirà la strada a una lunga serie di ricorsi alla magistratura a causa delle tante contraddizioni e dei divieti in essa contenuti. A fronte di questo quadro irrispettoso della Costituzione, dalla Toscana deve nascere una risposta d'impegno civile per chiedere eguaglianza di opportunità nella fase terminale, di presa in carico e non abbandono della vita, di riaffermazione dei valori laici.
C'è da essere molto preoccupati dall'avanzare di questa disuguaglianza così cinica e beffarda, quella che ti lascia morire da solo, che smette di curarti se non hai persone attorno o non hai i mezzi economici per farlo, c'è da essere molto preoccupati dei vuoti della nostra sanità pubblica, tanto più ora massacrata con i tagli, una sanità che ha pochi hospice e scarsa capacità di assistere davvero le persone in fine vita".