Nei giorni scorsi la città di Firenze è entrata nell'occhio del ciclone a causa della decisione presa dal Tribunale locale, che si è espresso a a favore di un uomo di 70 anni, in buono stato di salute fisica e mentale, che pienamente cosciente chiedeva alla Magistratura di poter nominare un amministratore di sostegno, nel caso in cui avesse perso la sua capacità autodeterminativa.
In data 13 dicembre 2010 si è tenuta, quindi, l’udienza davanti al Tribunale di Firenze, dove il ricorrente è stato sentito insieme all'Avv. Sibilla Santoni e sono stati analizzati i punti di diritto a sostegno del ricorso. E a quasi un mese di distanza, il 12 gennaio 2011, è giunto il responso della Magistratura fiorentina, a firma del Presidente Palazzo.
Il Tribunale di Firenze ha, dunque, detto “SI” al Testamento Biologico, evidenziando che la libertà di scegliere a quali trattamenti sanitari essere sottoposti è garantita da numerose norme costituzionali e che eventuali leggi che non rispettassero tali norme sarebbero prima facie incostituzionali, oltre che non democratiche. Lo strumento per garantire la libertà di scelta è fornito dalla legge sull'amministrazione di sostegno, correttamente usata dall'Avv. Sibilla Santoni.
Tale decisione però non poteva passare inosservata al mondo della politica che si è subito prodigato per esprimere la propria opinione.
Il Sottosegretario alla Salute, Eugenia Rocella, ha subito criticato l' "uso improprio" di alcuni magistrati della figura dell'amministratore di sostegno.
A questa ha risposto il Sen. Ignazio Marino, che ha affermato: "il sottosegretario Eugenia Roccella è spaventata dall'autonomia del paziente ed è comprensibile poichè, in fondo, sa che la proposta di legge che sostiene è contro il testamento biologico. Non ci sono complotti in atto, la realtà è differente: i cittadini ricorrono ai tribunali perchè si sentono minacciati da chi, solo perchè ha vinto le elezioni, vuol legiferare sulla fine della vita in maniera restrittiva, non rispettando la libertà di scelta delle terapie''. ''Smettiamola" - continua Marino - "con questo clima da stadio, la politica faccia un passo indietro. Basta un emendamento per sostituire interamente la legge attuale con un solo articolo per sancire due principi: libertà di indicare fino a che punto si intende essere sottoposti alle cure, nel caso si perda la coscienza; offerta e garanzia di terapie, come l'idratazione e l'alimentazione forzata, solo a chi non le rifiuti esplicitamente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento''.
Paola Binetti ha, invece, deplorato il "tempismo" con cui tale sentenza è arrivata, in quanto questa cade proprio nel momento in cui il Parlamento sta riaprendendo nuovamente il dibattito sul testamento biologico e attacca tale decisione con un forte j' accuse.
Anche Francesco D'Agostino, giurista e componente del Comitato Nazionale di Bioetica, dalle pagine di Libero si esprime in merito alla sentenza del tribunale di Firenze sul testamento biologico. "La bioetica e la biopolitica non sono cosa da giudici. Quante volte ancora dovremo ripeterlo? Un tribunale" - sottolinea - "che (e non è la prima volta) si sostituisce al legislatore, per di più in una questione bioetica delicatissima come quella del testamento biologico. E come se non bastasse, poche settimane prima che giunga al voro definitivo un tormentato disegno di legge. Non è leggittimo" - spiega D'Agostino - "introdurre l'eutanasia nel nostro ordinamento attraverso trucchi giudiziari che altro non sono se non vere e proprie forme di 'escamotage' che eludono la norma penale che proibisce l'omicidio del consenziente. Sono anni" - aggiunge - "che i bioeticisti (anche quelli che sono favorevoli al testamento biologico!) lo vanno ripetendo: la delicatezza della questione esige un'apposita legge''. Quanto al Tribunale di Firenze, D'Agostino annota: ''Fa davvero sorridere (ma di un riso amaro) che lo stesso Tribunale faccia appello a principi costituzionali e a valori democratici nel momento stesso in cui prende una decisione senza avere una legittimazione democratica per farlo e forzando la Costituzione''.
Comunque il 3 marzo 2011, l’Associazione giuridica “Diritti e torti” organizzerà, presso la sede della Provincia di Firenze, un Convegno, aperto alla cittadinanza, per discutere tale provvedimento assieme a Beppino Englaro (padre di Eluana) e ad esponenti della Magistratura e del settore giuridico fiorentino.
Dr.ssa Emilia Uccello
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