IL CATINO DI ZINCO

Autore: 
Margaret Mazzantini
Anno: 
2009
Casa Editrice: 
Marsilio, 2009

Opera prima di Margaret Mazzantini - il catino di zinco - risulta essere un romanzo dal linguaggio aspro e duro, che racconta con estrema semplicità e crudezza la vita di una donna, della sua famiglia e delle sue morti.
L’Io parlante del libro è la nipote della protagonista, che ripercorre, dopo il funerale, la vita intera di questa donna ormai “morta, morta stecchita, piatta ferma ghiaccia” che sembra non abbia più nulla da dare essendo solo un corpo inerme, ma che in realtà nel suo modo di essere, durante la malattia, ha lasciato qualcosa di vivo in questa nipote che in parte l’accetta e in parte la rifiuta pur se le è legata fortemente legata.
In tutto il libro si avverte la presenza di un altro personaggio che mai però viene palesato e che non abbandona mai le due donne - la morte - che scandisce la vita della protagonista, diventando così metro di misura del suo tempo.
I lutti che, però, si susseguono nel racconto non sono solo legati alla perdita di qualcuno, ma anche alla perdita di parte di se stessi, sono lutti dell’anima.
L’impalpabile confine tra la vita e la morte diviene così il sentiero da seguire all’interno del romanzo per riscoprire, allo stesso tempo, un essere umano, una donna, che man mano nel procedere della storia riafferma la sua identità e dignità fino a riacquistare il proprio nome, Antenora.

Autore recensione: 
Emilia Uccello
Voto: 
8
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