Il Biotestamento ci riprova: torna alla Camere

Dopo le ultime polemiche legate all'inversione dell'ordine del giorno chiesto dall'Udc il 27 aprile scorso, la lettera scritta ai deputati del Pdl dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e la successiva brusca frenata della discussione dopo il voto della questione pregiudiziaria e della sospensiva, torna oggi in aula della Camera il disegno di legge sul testamento biologico. La discussione generale era stata avviata a Montecitorio il 7 e il 9 marzo 2011 e ora sembra arrivato il momento per l'assemblea di esaminare l'articolato del ddl Calabrò, approvato dal Senato il 26 marzo 2010, e dare il via libera alla legge. O almeno così si augura il relatore del testo alla Camera, Domenico Di Virgilio (Pdl), tenendo anche conto che sono oltre 2.500 gli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari al ddl.

''Sono stati presentati" - ha spiegato all'ASCA Di Virgilio - "oltre 2.500 emendamenti, alle 17 c'è il Comitato dei nove e domani iniziamo l'esame dell'articolato perchè non mi risulta ci siano dei rinvii, dovremmo arrivare all'approvazione della legge quanto prima''.

Dall'aula ''mi aspetto un atteggiamento positivo, anche dall'oppozione perchè questa legge non è ideologica, ha dei principi di etica non religiosa per chi ama la vita, chi ama il rispetto del paziente e la libertà dei medici che devono agire a favore del cittadino e del malato''. Dunque, ''se tutto questo viene osservato mi aspetto un atteggiamento positivo anche dalle opposizioni, anche da chi non ha fede ma si muove secondo principi di etica comune''. Di Virgilio concludendo ricorda i tre 'no' che muovono la legge: ''No all'eutanasia, che, a parte i radicali, non vuole nessuno; no all'accanimento terapeutico, perchè un medico non deve mai e poi mai farlo e terzo, no all'abbandono terapeutico, bisogna tentare il tentatbile senza accanimento''.

Intanto, oggi, in piazza Montecitorio, a Roma, i radicali fanno il loro ritorno davanti a Montecitorio con un sit-in di protesta contro il provvedimento. Nel pomeriggio sarà poi la volta dei medici della Fp Cgil che manifesteranno a sostegno della campagna ''Io non costringo, curo''.

I primi a scendere in piazza, comunque questa mattina, sono stati l'Associazione Luca Coscioni e i Radicali italiani con altre nove associazioni, tra cui ''A Buon Diritto Onlus'', ''Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno'', ''Certi Diritti'', ''Cittadinanzattiva'' e ''Nessuno tocchi Caino''. Durante la manifestazione ''non violenta'' i radicali hanno distribuito i moduli per sottoscrivere il proprio testamento biologico e il dirigente dell'associazione Coscioni Carlo Troilo per la terza volta si inizierà un ''digiuno di dialogo'' attraverso il quale fa appello ai deputati perchè sulla legge Calabrò, incostituzionale ed inumana, votino secondo coscienza.

L'approvazione di questa legge sul testamento biologico confermerebbe la diversità dell'Italia in Europa e la sua arretratezza nel campo dei diritti civili.

Anche la Cgil Nazionale e l'Fp-Cgil Nazionale manifesteranno nel pomeriggio per chiedere che ''il parlamento fermi il Ddl Calabrò sul testamento biologico''.

Il sit-in inizierà dalle ore 15:00, in contemporanea con l'avvio delle operazioni di voto in aula, e avrà come scopo la diffusione dell'appello per la libertà di scelta sul testamento biologico e contro l'accanimento terapeutico ''Io non costringo, curo'', promosso da Fp-Cgil ed Fp-Cgil Medici, sul sito www.fpcgil.it/iononcostringocuro. ''I medici, gli operatori sanitari e i cittadini" - ricorda il sindacato - "possono ancora aderire all'appello''.

Comunque ecco che cosa prevede il Ddl: dichiarazioni anticipate di trattamento non vincolanti, nessun ufficio dedicato per la raccolta delle Dat, in caso di controversie tra medico curante e fiduciario il parere espresso dal collegio di medici non sarà vincolante nè non vincolante per il medico curante. Il collegio insomma dovrà dare solo un parere.

Queste le ultime modifiche apportate al ddl sul testamento biologico dalla Commissione Affari Sociali della Camera che ha dato mandato al relatore Domenico Di Virgilio di portare il testo. Il provvedimento è composto da nove articoli e la commissione ha approvato gli emendamenti del relatore per recepire due condizioni: una arrivava dalla Commissione Bilancio, l'altra dalla Affari Costituzionali. La commissione non ha invece recepito le osservazioni della Commissione Giustizia che chiedeva di rendere vincolanti le dichiarazioni anticipate di trattamento. Il testo tonerà domani in aula della Camera dopo oltre due anni dall'inizio dell'iter parlamentare. Un percorso lungo e tortuoso quello del provvedimento iniziato il 9 febbraio 2009 con la morte, dopo l'interruzione di idratazione e nutrizione assistita, di Eluana Englaro, la donna che, dopo un incidente stradale avvenuto il 18 gennaio 1992 si era ritrovata, allora ventenne, in stato vegetativo permanente. La morte di Eluana spaccò in due la società e la politica italiana dando inizio all'iter parlamentare del ddl sul biotestamento.

Novità introdotte in commissione: dall'apertura su alimentazione e idratazione, alla platea cui si riferisce per arrivare al modo in cui si potranno fare le dichiarazioni anticipate di trattamento, la Commissione Affari Sociali della Camera ha apportato delle modifiche al ddl Calabrò.

Ecco cosa prevede il testo che l'aula della Camera si appresta ad esaminare.

ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE. Non sono considerate terapie, come previsto nel ddl Calabrò, ma potranno essere sospese se dovessero risultare non piu' efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari o addirittura dovessero danneggiarlo.

SI ALLARGA LA PLATEA. La legge non è rivolta solo ai pazienti in stato vegetativo, ma anche a chi si trova ''nell'incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze''.

MODALITA'. Valide solo le Dat espresse nelle forme previste dalla legge: soltanto in forma scritta o dattiloscritta con la firma autografata del ''paziente''.

Vengono quindi esclusi video o ricostruzioni postume. Le dat non saranno vincolanti e alla fine a decidere sarà il medico perchè se dalla sottoscrizione della Dat al momento della malattia vi fossero progressi scientifici, il dottore non potrebbe utilizzarli. Infine, non vi sarà nessun ufficio dedicato per la raccolta delle Dat e in ogni caso dall'entrata in vigore del testo non dovranno derivare oneri a carico della finanza pubblica.

ASSISTENZA A STATI VEGETATIVI NEI LEA. Ai pazienti in stato vegetativo sarà garantita l'assistenza ospedaliera, residenziale o domiciliare, prevista nei Livelli essenziali di assistenza.

FAMILIARI. Se un paziente non dovesse nominare un fiduciario, i suoi compiti saranno adempiuti dai familiari nell'ordine previsto dal Codice Civile.

COLLEGIO MEDICO. Le volontà espresse dal paziente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento restano non vincolanti per il medico curante In caso di controversie tra medico e fiduciario il parere espresso dal collegio di medici non sarà vincolante nè non vincolante per il medico curante. Il collegio insomma dovrà dare solo un parere.

Fonte: Asca

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