La comunicazione al giorno d’oggi è diventata fonte di grande interesse ed attualità, in quanto ogni singolo evento ad essa collegato tende ad incidere in misura sempre maggiore nella vita di ciascuno di noi, apportando continui mutamenti. Basti, infatti, pensare all’influenza che hanno attualmente televisione, stampa, internet ed altri fonti d’informazione e di comunicazione, che non sono più appannaggio di un’elite, ma patrimonio accessibile a tutti, in qualsiasi momento e luogo.
Quindi nasce l’esigenza di arrivare a definire quello che è l’agire comunicativo, tramite definizioni, regole, limiti ed orientamenti, non dimenticandosi, allo stesso tempo, di far emergere quei criteri di base per cui chi comunica compie le sue scelte nel farlo.
Questo volume, in altre parole, si prefigge di approfondire alcune questioni che risultano avere una profonda valenza all’interno del processo comunicativo, come: analizzare le varie accezioni assunte dalla parola “etica”, per elaborare una vera e propria etica della comunicazione in quanto etica applicata; indagare i problemi relativi alle differenti accezioni assunte dalla “comunicazione” e cercare di individuare le modalità in cui il comunicare trova un proprio ordine; il prendere in esame i diversi modelli etici, che risultano essere alla base delle differenti modalità dell’agire comunicativo; ed, infine, il problema relativo alle regole specifiche che possono essere applicate ai distinti ambiti comunicativi.
Dunque, questo risulta essere un libro per tutti, per gli addetti ai lavori e per chiunque voglia approfondire tale argomento, poiché, in fin dei conti, tutti noi comunichiamo, essendo, allo stesso tempo, attori e spettatori di uno spettacolo che ci coinvolge sempre, sia indirettamente che direttamente, anche perché l’uomo è un animale sociale e tale cosa sta, appunto, ad indicare come egli non possa esimersi dall’entrare in contatto con gli altri, comunicando. L’etica della comunicazione può aiutarlo in questo, in quanto, è la disciplina che individua, approfondisce e giustifica quelle nozioni morali e quei principi di comportamento che sono all’opera nell’agire comunicativo, e che motiva all’assunzione dei comportamenti da essa stabiliti (p.37).