Ramòn Sampedro, scrittore spagnolo tetraplegico a causa di un incidente, passò il resto della propria vita a lottare per ottenere il suicidio assistito. Alla fine, chiese a una sua amica di essere avvelenato col cianuro: fine orribile, raccontata con maestria da Alejandro Amenabar, nel bellissimo film “Mare dentro”. Quando ancora Sampedro combatteva per vedere riconosciuto il diritto all’eutanasia, disse più o meno queste parole: “L’arma migliore a disposizione dei potenti per sottomettere gli altri è l’imposizione della paura del dolore”.
Questo l'incipit dell'articolo che Ilaria Donatio ha pubblicato su MicroMega.
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