l ddl sul testamento biologico torna dopo due anni e mezzo a Palazzo Madama. Dopo l'approvazione da parte dell'aula della Camera il 12 luglio scorso, il testo approda oggi in terza lettura al Senato dove la XII Commissione Sanità presieduta da Antonio Tomassini (Pdl) dovrà esaminare le modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento.
Un percorso lungo e tortuoso quello del provvedimento, iniziato il 9 febbraio 2009 con la morte, dopo l'interruzione di idratazione e nutrizione assistita, di Eluana Englaro, la donna che, dopo un incidente stradale avvenuto il 18 gennaio 1992 si era ritrovata, allora ventenne, in stato vegetativo permanente. La morte di Eluana spaccò in due la societa' e la politica italiana dando inizio all'iter parlamentare del ddl sul testamento biologico.
Sono ancora negli occhi le immagini del tragico e improvviso termine della vicenda terrena di Eluana con l'aspro scontro scientifico e politico, sia dentro sia fuori le aule parlamentari, con il governo che preconizzava l'imminente traguardo di una legge sul fine vita. Eppure, approvato dall'aula di Palazzo Madama il 26 marzo 2009, il ddl Calabrò, richiesto soprattutto dal mondo cattolico, e' stato calendarizzato alla Camera solo l'11 gennaio scorso, a due anni di distanza, e poi posticipato di nuovo.
Sembra essere rimasto poco della corsa contro il tempo che aveva caratterizzato l'azione dell'esecutivo a pochi giorni dalla scomparsa della sfortunata ragazza. Ed è così che dal 26 marzo 2009 a oggi sono passati due anni e mezzo. Il testo è approdato in aula della Camera il 7 marzo scorso, quando è stata avviata la discussione generale del provvedimento: oltre duemila gli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari al ddl, segno che sull'argomento non si è riusciti a trovare un minimo di convergenza, come dimostrato anche dall'aspra discussione in aula.
Dopo le polemiche legate all'inversione dell'ordine del giorno chiesto dall'Udc il 27 aprile scorso, la lettera scritta ai deputati del Pdl dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la successiva brusca frenata della discussione dopo il voto della questione pregiudiziale e della sospensiva, l'ennesimo rinvio a dopo i ballottaggi delle elezioni amministrative (il 29 e 30 maggio) e il successivo annuncio del relatore Domenico Di Virgilio (Pdl) dell'approdo in aula del testo a fine giugno, si e' arrivati al 12 luglio e all'approvazione del testo da parte dell'aula.
Fonte: Asca