La malattia è un'esperienza profondamente personale e mai del tutto condivisibile. Ma tra il malato e chi lo assiste si instaura necessariamente una relazione che accompagna entrambi in una sorta di viaggio "rivelatore". Durante tale viaggio possono venire allo scoperto dubbi, timori, insicurezze, ma anche risorse insospettate. Si trovano spesso nuovi significati per vivere, e soprattutto si riscopre il valore terapeutico della speranza. Il libro di L. Sandrin vuole dare una mano a chi sta accanto al malato, perché, mettendo in gioco il proprio sapere non solo tecnico ma anche relazionale, non si limiti a "guarire", ma si "prenda cura" di chi vive in prima persona l'esperienza della malattia. Soltanto così dal "deserto" della sofferenza può nascere il desiderio di un futuro e la voglia di lottare.