Carta dei Perché

L’Associazione Spazio Etico, unitamente ad importanti Associazioni e Fondazioni, in data 25 marzo 2022, ha invitato figure autorevoli del mondo sanitario, giuridico e delle Scienze Umane, a partecipare ad un Tavolo di Lavoro con l’intento di avviare un’importante riflessione sul perché i percorsi di “normalizzazione” nella gestione della pandemia abbiano avuto diverse modalità di applicazione dei protocolli per consentire l’accesso agli ospedali, alle RSA e alla formazione sul campo dei professionisti della salute che hanno avuto un’evoluzione molto più lenta rispetto alle tante riaperture che hanno coinvolto la società. Il mandato condiviso da tutti i partecipanti è stato quello di redigere un documento denominato la “Carta dei Perché”. Gli estensori del documento sono consapevoli che alcune regole ora sono state rese meno rigide, ma la finalità è quella di invitare le direzioni sanitarie a una riflessione sulle criticità emerse nella pandemia per evitare che possano ripetersi in futuro.

PREMESSA
Sintesi degli interventi condivisi dai componenti il Tavolo di Lavoro

Lo scopo di redigere “La Carta dei Perché” non è stato quello di stilare un “atto di accusa” verso le Istituzioni ma favorire un’occasione per richiamare l’attenzione non solo delle Organizzazioni Sanitarie, dei Professionisti Sanitari, delle Istituzioni ma anche, della Società Civile, a riflettere su alcune decisioni prese senza aiutare la comprensione delle finalità favorendo divisioni sfociate anche in atteggiamenti verbali aggressivi mettendo talvolta a rischio i valori della coesione sociale. Alcune organizzazioni e strutture socio-sanitarie hanno continuato ad applicare limitazioni e divieti che hanno penalizzato soprattutto pazienti, disabili, anziani e i loro familiari. Soluzioni che, secondo molti, avevano e hanno lo scopo di creare minori problemi e minori rischi di contenziosi, esasperando così al massimo la logica di quella “medicina difensiva” che porta inevitabilmente a scelte che, talvolta, hanno inciso sulla erogazione di prestazioni non solo chirurgiche ma, soprattutto ambulatoriali.

C’è da chiedersi:
perché
la Società Civile da una parte e la Politica dall’altra, che hanno spinto così tanto per la riapertura di attività commerciali, luoghi di svago oltre che per la riduzione nell’utilizzo dei presidi di protezione, sembrano essersi disinteressate di tutelare i più fragili e perché i cittadini hanno accettato “passivamente” il divieto di andare a fare visita ai propri cari ricoverati in Ospedale o “ospitati” nelle RSA. Quale ruolo hanno avuto i mass media nel creare questa cultura della “necessità” di rinunciare ai propri diritti, anche dopo due anni da uno “stato di emergenza”? E gran parte dei professionisti della salute e le Istituzioni Sanitarie che cosa hanno fatto? Perché non hanno cercato di tutelare il diritto del cittadino ad una salute che è fondata non solo sulle competenze specifiche ma anche sulla relazione? Perché non hanno insistito per ottenere quel supporto dei familiari così importante nel processo di cura, quel “patto” tra professionisti, persona assistita e familiari che è al centro di tanti dibattiti? Come hanno vissuto il dover comunicare ai familiari la malattia, il peggioramento e perfino la morte di un assistito tramite gli strumenti di comunicazione a distanza/online? Probabilmente, hanno ragione quei medici e/o infermieri a sostenere che “già prima del Covid” gli Ospedali italiani nella grande maggioranza “mal sopportavano” la presenza dei familiari, incanalandola in spazi e tempi stretti, giustificati da “motivi organizzativi” e che, già prima del Covid, il Servizio Sanitario era vissuto dalla Società Civile e dalla Politica come “erogatore di prestazioni” e non tanto come “luogo di cura”. È sulla stessa linea sono anche coloro che, nel corso del confronto del 25 marzo, hanno sostenuto che il Covid non ha fatto altro che porre in evidenza quella perdita dei legami sociali oramai in atto da tempo. Tutto ciò rende difficile organizzare una risposta di tipo comunitario, affermando che “la cultura dominante nella società, e dunque anche nei professionisti della cura, continua a vedere la malattia come patologia biologica (disease), trascurandone le ricadute soggettive, psicologiche (illness) e socio-relazionali (sickness). Sullo sfondo di questo quadro piuttosto sconfortante prevale la cultura aziendalistica sempre più limitata al rispetto dei cosiddetti “tempari’’: bisogna fare solo quello che si può misurare nel breve periodo, mentre gli obiettivi della relazione di cura, dell’educazione sanitaria, della formazione sono sempre sottostimati nella misurazione delle performance delle dirigenze sanitarie e delle Istituzioni. Dal confronto del 25 marzo si è affermata la volontà di ogni professionista di assumersi responsabilmente il compito di leggere norme e regole in favore della relazione per una cura attenta non solo al saper fare ma al saper stare accanto al malato e ai suoi familiari. Altro argomento delicato affrontato dai componenti del “Tavolo di Lavoro” è stato quello dedicato alla Formazione (Universitaria e continua). Può essere accettato un lungo periodo di formazione ECM condotta prevalentemente online anche a distanza di due anni? Può essere accettato che nei prossimi anni avremo professionisti che, loro malgrado, hanno avuto un percorso formativo “eccezionale” per via della pandemia? Si poteva osare di più? Crediamo che, anche in questo caso, la pandemia abbia semplicemente accentuato un percorso “culturale” in atto da tempo con scarsi investimenti, scarsa attenzione, classi eccessivamente numerose e valutazioni tramite “quiz”: condizioni inaccettabili per la formazione dei professionisti della salute che dovrebbe prevedere un percorso in cui ogni studente acquisisca anche competenze sulla comunicazione e sulla relazione (prescritte anche dalla Legge 219/17) oltre che sulla conoscenza di sé e dei limiti della Medicina. Non è un j’accuse alle nuove conquiste tecnologiche in ambito della comunicazione, dell’informatizzazione delle procedure, della telemedicina, della didattica a distanza fino alle riunioni di lavoro condotte da remoto, anzi, ne apprezziamo il valore aggiunto (il contenimento dei costi, la riduzione dei “tempi morti’’ e l’efficientazione del sistema in generale), ma non possono sostituire la relazione con l’assistito (fatta di ascolto e di gesti di cura). Le nuove metodologie informatiche vanno, quindi, a parer nostro, utilizzate non solo con competenza, ma ponendo costantemente l’attenzione a quei limiti insiti nella formazione di ogni professionista della salute che non può prescindere da un rapporto diretto con il formatore: questo è il valore aggiunto che può garantire la qualità della cura e una idonea relazione con il familiare/caregiver.
Con questa lettera aperta vorremmo sollecitare le Dirigenze Sanitarie a promuovere momenti di riflessione finalizzati a valutare le decisioni prese e di come queste siano state esplicitate e applicate per favorire un confronto che, partendo dall’esperienza pregressa, possa sviluppare modelli organizzativi a beneficio di una Cura sempre di più attenta ai bisogni e alla tutela di Curati e Curanti.

Hanno partecipato al Tavolo di Lavoro
Daniela Belliti, Filosofa - Dottorato di Ricerca in Filosofia Politica, Storia del Pensiero Politico e delle Istituzioni Politiche. Assegnista di ricerca SSD Filosofia Politica - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca
Alessandra De Luca, Medico - medico anestesista presso la Sod neuroanestesia e terapia intensiva Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi Firenze – psicoterapeuta sistemico – relazionale.
Raffaela Fonda, Infermiera - Coordinatrice SID - Distretto 1 Aurisina - Presidente Commissione MH di Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Esontina, Trieste
Matteo Galletti, Filosofo - Professore Associato SSD: M-FIL/03 - Filosofia morale UNIFI - Coordinatore del Comitato per l'Etica Clinica ASL Toscana Centro
Gianluca Gambogi, Avvocato - Full Professor of Law (Diritto Penale) in U.P.M. Università di Diritto Internazionale, Milano - Avvocato penalista del foro di Firenze
Marco Geddes da Filicaia, Medico. È stato Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero di Firenze Centro dell’Azienda Sanitaria di Firenze e dell’Istituto Nazionale Tumori di Genova. Ha ricoperto la carica di Vice Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e di Assessore alla Sanità e Servizi Sociali del Comune di Firenze.
Alberto Greco, Infermiere - infermiere strumentista di camera Operatoria Chirurgia d'urgenza/Trauma Center - Ospedale Cardarelli – Napoli.
Iacopo Lanini, Psicologo e Psicoterapeuta - Cure Palliative domiciliari/Hospice e in Area Critica. FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia (Firenze).
Paolo Malacarne, Medico - già Primario Terapia Intensiva Az. Osp. Univ. di Pisa.
Eugenia Malinverni, Infermiera - Coord. Infermieristico Cure Palliative – Torino.
Lorena Mariani, Infermiera - Resp. RSA Borgo a Mozzano (LU).
Mariella Orsi, Sociologa - componente Comitato Scientifico di FILE - già Vicepresidente C.R.Bioetica della Toscana - Direttore editoriale Laborcare Journal.
Giuliana Pitacco, Infermiera - Professore a contratto di Bioetica, Università degli Studi di Trieste e Udine - referente per il FVG della Consulta di Bioetica.
Laura Rasero, Infermiera - Direttore Unità Complessa Ricerca e sviluppo Clinical Practice Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi - Professore Associato SSD: MED/45 - Scienze infermieristiche generali, Università̀ degli Studi di Firenze.
Alfredo Zuppiroli, Medico – Cardiologo - già Presidente Commissione Regionale di Bioetica Regione Toscana.

Allegato 1

Le riflessioni del Giurista
L’improvvisa comparsa di un virus sconosciuto, mutevole, aggressivo e ad alta diffusività̀ che inizialmente era parso un “problema cinese” salvo poi diffondersi in tutto il mondo, se ha colto impreparato l’ambito sanitario, ancor più̀ ha impattato sul Governo e sul Parlamento italiano chiamati a “contenere” la diffusione di una pandemia senza precedenti. Significativa appare la prudente dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza sopra ricordata che pare esser stata necessitata più̀ dallo stato generale dell’economia del Paese, che dalla reale convinzione che il rischio epidemiologico sia stato superato. La crisi economica è andata di pari passo con la crisi della popolazione; prova ne sia, da un lato, l’incremento delle patologie depressive ed ansiogene, dall’altro la risonanza che ha avuto il via libera a “pop corn e patatine” al cinema ed allo stadio introdotto con l’ultimo decreto legge, rispetto alla riapertura delle visite negli ospedali pure ivi prevista. Segno, cioè̀, dell’esigenza fortemente avvertita di tornare ad uno stato di “normalità”. L’approccio legislativo al contenimento dell’epidemia è stato inizialmente indirizzato verso l’obiettivo più ovvio, ossia evitare il più̀ possibile la circolazione delle persone (il c.d. lock down); in seguito attraverso chiusure più mirate, in dipendenza dall’evoluzione dell’epidemia (zone rossa, arancione, gialla poi bianca). Con la scoperta dei vaccini, poi, con l’obbligatorietà̀ di questi ultimi: inizialmente per fasce di età̀ e successivamente anche “per categorie”. Da un punto di vista sanitario le prime disposizioni hanno riguardato l’aumento dei reparti di terapia intensiva e di quelli c.d. “Covid” e relativa strumentazione medica. L’impiego di forze militari ed il reclutamento (anche tramite cooperative private) di infermieri, ausiliari e medici anche fra quelli in quiescenza, e poi tra gli specializzandi. Successivamente si è indirizzata la cura dei casi meno gravi a domicilio, tramite medici di base ed istituzione delle U.S.C.A. territoriali con quelle indicazioni di “vigile attesa” che in seguito sono state oggetto di vivace dibattito. È stato istituito inoltre un sistema di monitoraggio dei casi e consentito il ricorso alla sperimentazione. La domanda più̀ significativa non è quella che riguarda ciò che è stato fatto ma quella più̀ cruciale rivolta al futuro: se gli errori e le manchevolezze possono trovare giustificazione nell’ignoto che improvvisamente ha travolto il Paese mietendo vittime non solo con riguardo all’immagine indelebile di quei mezzi militari carichi di bare che partivano da Bergamo, ma anche di quelle serrande abbassate per sempre, non altrettanto può dirsi per il futuro qualora non vi sia una seria riflessione sulla riorganizzazione sanitaria e sul potenziamento della ricerca. Rimangono tuttavia confermate le impressioni indicate nella premessa della presente scheda. È pur vero che la legislazione (ed è chiaro che sulla contraddittorietà̀ della medesima incide anche lo stato di incertezza che ha coinvolto tutti e quindi anche chi aveva il potere di produrre norme giuridiche) è estremamente complessa ed anche difficile, talvolta, da interpretare, ma è altresì̀ vero che le finalità̀ sono sempre state piuttosto chiare. Il sacrificio di alcune situazioni individuali trovano la loro giustificazione nel fine superiore della tutela collettiva. Rimane poi da segnalare che proprio in relazione ad alcuni aspetti che riguardano l’incontro del 25 marzo u.s. (I perché́ non trovano risposta) sarebbe da affrontare un altro delicato profilo e cioè̀ quello delle responsabilità̀ dei dirigenti sanitari i quali, laddove non garantissero, correttamente e coerentemente con quanto desumibile dalle norme, la sicurezza del luogo di lavoro e quindi delle strutture sanitarie, sarebbero senz’altro chiamati a rispondere di tali omissioni. Il profilo della responsabilità̀ al quale dovrebbe dedicarsi, probabilmente, un ulteriore spazio autonomo di riflessione, riguarda aspetti non soltanto amministrativi (cioè̀ riguardanti il rapporto con la Pubblica Amministrazione), ma anche risarcitori (quindi attinenti alla sfera civile) e finanche di natura penale nel caso in cui dalle omissioni dovessero derivare eventi penalmente rilevanti e ciò̀ non è del tutto improbabile nel mondo della Sanità. Un’ultimissima considerazione è invece dedicata al pensiero dei Colleghi che si occupano di storia del diritto: questa disciplina viene vista da molti come di scarsa coerenza con la praticità̀ e pragmaticità̀ quotidiana, ma in realtà̀ ci regala un pensiero di grandissimo significato e cioè̀ che le analisi giuridiche su determinate legislazioni di emergenza dovrebbero essere fatte ad anni di distanza dalla promulgazione delle norme onde evitare facili giudizi immediati, ma non del tutto coerenti con la lettura complessiva del fenomeno.
Avv. Gianluca Gambogi
Full Professor of law (Diritto Penale)
in U.P.M. Università di Diritto Internazionale, Milano

Allegato 2

L’emergenza sanitaria e quella legislativa
(a cura del Prof. Avv. Gianluca Gambogi)

1. Premessa
2.I provvedimenti per fronteggiare l’emergenza sanitaria da coronavirus Sars-Cov 2
a. provvedimenti ancora oggi in vigore
b. provvedimenti abrogati
3. Focus sulla disciplina dell’accesso ai visitatori alle strutture residenziali ed ai reparti ospedalieri
4. La giurisprudenza e il Covid 19
5. La “cessazione” dello stato di emergenza

1)PREMESSA
Il Covid 19 ha creato, oltre agli aspetti più̀ propriamente sanitari della pandemia, numerose criticità̀ anche dal punto di vista legislativo e quindi giuridico. Nella scheda di cui trattasi sono riportati, nei paragrafi successivi, tutti i provvedimenti emessi durante la pandemia: sia quelli ancor oggi in vigore, sia quelli nel frattempo abrogati. Sarebbe sufficiente scorrere l’elenco dei provvedimenti, oltretutto anche di natura giuridica differente, per comprendere la complessità̀ della situazione. La quantità̀ di norme, riguardanti la materia di cui trattasi, venute alla luce nell’ultimo biennio sono tantissime e spesso confliggenti in tutto o in parte. Alcune criticità̀ sono state chiarite anche dalla giurisprudenza formatasi sotto il Covid della quale, sempre nella nota di cui trattasi, si è data opportuna e significativa evidenziazione cosicché́ se ne possano comprendere ragioni e argomentazioni. Rimane poi il nodo centrale sul quale spesso si è dibattuto nei cosiddetti salotti giuridici: se, alla luce dell’art. 32 della Costituzione, la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività̀ debba intendersi riferibile alla sfera singola e alla sfera collettiva in egual misura. Questione complessa da dirimere anche se chi scrive è convinto che in realtà̀, non foss’altro in virtù̀ di un’attenta lettura dei lavori dell’assemblea costituente ed anche del buon senso interpretativo che deve sempre muovere un giurista, la tutela collettiva della salute sia meritevole di un’attenzione maggiore rispetto al singolo. Ciò̀ soprattutto nel caso in cui interessi di natura collettiva confliggano con quelli singolarmente considerati ed è questo il vero motivo per il quale alcune restrizioni di diritti individuali sono da considerarsi senz’altro legittime in virtù̀ del bene superiore tutelato ovverosia la salute pubblica. 31 Gennaio 2020 Delibera del Consigli dei Ministri (estratto) Dichiarazione dello stato di emergenza. Vista la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC) dell'Organizzazione mondiale della sanità del 30 gennaio 2020; Viste le raccomandazioni alla comunità̀ internazionale della Organizzazione mondiale della sanità circa la necessità di applicare misure adeguate; Considerata l'attuale situazione di diffusa crisi internazionale determinata dalla insorgenza di rischi per la pubblica e privata incolumità̀ connessi ad agenti virali trasmissibili, che stanno interessando anche l'Italia;
Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con riferimento alla necessità di realizzare una compiuta azione di previsione e prevenzione, impone l'assunzione immediata di iniziative di carattere straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività̀ presente sul territorio nazionale; Considerata la necessità di supportare l'attività̀ in corso da parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario nazionale, anche attraverso il potenziamento delle strutture sanitarie e di controllo alle frontiere aeree e terrestri; Vista la nota del 31 gennaio 2020, con cui il Ministro della salute ha rappresentato la necessità di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale di cui all'articolo 24 del decreto legislativo n. 1 del 2018 è dichiarato per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Gli effetti pandemici dovuti al nuovo coronavirus Sars-CoV-2 hanno provocato un'emergenza sanitaria per COVID-19 cui, in Italia, è stata data risposta con una serie di misure urgenti fin dalla dichiarazione dello stato di emergenza del 31 gennaio 2020. Sono stati adottati molteplici Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (dpcm), ordinanze regionali e del Ministero della salute, per determinare un contenimento degli effetti epidemiologici che, in prima battuta, si sono tradotti in misure di sorveglianza sanitaria speciale (cd. quarantena con sorveglianza attiva) e divieto di spostamento soprattutto per i soggetti con sintomi. Contestualmente, sono stati emanati ed approvati una serie di decreti legge per mettere in campo misure urgenti che, sotto il profilo sanitario, hanno disposto un consistente incremento del livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard (+1.410 milioni di euro per il 2020 stabilito dal decreto cd. Cura Italia), impegnando le Regioni e le province autonome a redigere programmi operativi per utilizzare ed amministrare tali risorse, con monitoraggio congiunto del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Inoltre, tramite il Fondo per le emergenze nazionali (rifinanziato dal successivo decreto legge cd. Rilancio), il decreto Cura Italia ha finanziato l'acquisto di impianti ed attrezzature specificamente diretti alla cura dei pazienti COVID-19, come gli impianti di ventilazione assistita nei reparti di terapia intensiva, e ha disposto la requisizione di presidi sanitari e di beni mobili e immobili, anche alberghieri. In particolare, le risorse del Fondo per le emergenze sono state utilizzate dal Dipartimento della protezione civile e dal Commissario straordinario per l'emergenza per gli acquisti di dispositivi medici, dei dispositivi di protezione individuale (come le mascherine) e di quanto necessario per contrastare ed affrontare la crisi epidemiologica, considerate anche le deroghe relative alle caratteristiche, alle procedure di acquisto e di pagamento di tali dispositivi. Si è disposto il potenziamento dei reparti ospedalieri di terapia intensiva, soprattutto nelle regioni più̀ colpite, diramando linee di indirizzo assistenziali specificamente individuate dal Ministero della salute per i pazienti affetti da COVID‐19. Nella prima fase emergenziale è stata prevista l’attivazione di aree sanitarie temporanee, sia all'interno che all'esterno di strutture, pubbliche o private, di ricovero, cura, accoglienza ed assistenza senza tutti i requisiti di accreditamento per la durata del periodo dello stato di emergenza (previsto fino al 31 luglio poi prorogato fino al 15 ottobre 2020, quindi al 31 gennaio 2021, nuovamente prorogato al 31 aprile 2021, quindi al 31 luglio 2021 e in ultimo al 31 dicembre 2021 dall'art. 1 del decreto legge n. 105 del 2021). Il decreto-legge cd. Liquidità, ha previsto procedure semplificate per le pratiche relative alle attrezzature medico-radiologiche, velocizzando le procedure amministrative a carico delle strutture sanitarie necessarie allo svolgimento di nuove pratiche mediche per l'utilizzo di attrezzature radiologiche, in particolare da parte delle strutture sanitarie ed aree temporanee di emergenza. Con riferimento all'assistenza ospedaliera, è stato attivato un modello di cooperazione interregionale coordinato a livello nazionale, con il coinvolgimento delle strutture pubbliche e private accreditate con redistribuzione del personale, come medici e infermieri, da concentrare nei reparti di terapia intensiva e subintensiva, grazie a un percorso formativo rapido e qualificante per il supporto respiratorio. In particolare, le regioni sono state chiamate ad attivare specifiche Centrali operative regionali, dotate di apposito personale e di apparecchiature per il telemonitoraggio e la telemedicina, con funzioni di raccordo fra i servizi territoriali e il sistema di emergenza- urgenza, allo scopo di garantire il coordinamento delle attività̀ sanitarie e sociosanitarie territoriali, così come implementate nei piani regionali. In linea con tali misure, è stata inoltre potenziata l'assistenza domiciliare integrata – ADI-, con la finalità̀ di intensificare le prestazioni domiciliari, diminuendo il ricorso a forme di assistenza e cura istituzionalizzate (lunghe degenze e ricoveri in RSA). Il DL. Rilancio ha inoltre previsto, già̀ dal 2020, il potenziamento e la riorganizzazione della rete dell'assistenza territoriale, oltre che il potenziamento della rete ospedaliera, in particolare dei reparti di pneumologia e virologia, mediante incremento del monte ore della specialistica ambulatoriale convenzionata, e dei Pronto soccorso. Le regioni sono state impegnate ad istituire, fino alla fine del periodo emergenziale, Unità speciali di continuità̀ assistenziale per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 senza necessità di ricovero ospedaliero. Ulteriori risorse sono state destinate anche per gli incrementi tariffari da destinare agli enti e alle aziende accreditate con il Servizio sanitario per il riconoscimento della specifica funzione assistenziale per i pazienti COVID-19. Sotto il profilo finanziario, sono state previste dal decreto Rilancio alcune deroghe rispetto alla normativa vigente in materia di erogazione del finanziamento statale del Servizio Sanitario (incrementato di ulteriori 1.410 milioni di euro nel 2020) e di pagamento dei debiti commerciali degli enti operanti in esso, in attesa dell'adozione delle delibere annuali di riparto regionale. Il decreto Cura Italia ha peraltro previsto a favore delle regioni, per tutto il periodo dello stato di emergenza sanitaria, il rilascio di apposite coperture assicurative per l'acquisto di beni inerenti la gestione della crisi epidemiologica. Il decreto-legge cd. Liquidità ha disposto un credito d'imposta a favore delle imprese per la sanificazione degli ambienti di lavoro, l'acquisto di mascherine chirurgiche e dei dispositivi di protezione individuale esteso dal decreto Cura Italia anche agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore. Per limitare l'affluenza di pazienti presso gli ambulatori specialistici in considerazione della necessità di ridurre il rischio di infezione COVID- 19, il DL. Rilancio ha previsto la proroga del rinnovo dei piani terapeutici in scadenza per specifiche patologie respiratorie e per prodotti funzionali all'ospedalizzazione a domicilio, oltre che una semplificazione della distribuzione dei farmaci nel canale delle farmacie convenzionate e delle procedure di rinnovo delle prescrizioni mediche dei farmaci essenziali e per le malattie croniche, rimborsati dal Sistema sanitario nazionale. Norme speciali sono state approvate con il decreto Liquidità per la sperimentazione clinica e per l'uso compassionevole dei farmaci in fase di sperimentazione (per i quali sono stati neutralizzati gli effetti fiscali ai fini IVA per la loro cessione) riferite a pazienti affetti da infezione COVID-19, con la finalità̀ di migliorare la capacità di coordinamento e di analisi delle evidenze scientifiche disponibili limitatamente al periodo di durata dello stato di emergenza. Come ben rilevato dalla Corte dei conti, nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, l'emergenza sanitaria ha messo in evidenza oltre ai punti di forza, gli aspetti problematici del Servizio sanitario nazionale, attribuibili soprattutto alle scelte operate negli ultimi anni. Per quanto riguarda il personale, le maggiori criticità̀ segnalate dalla Corte sono: il permanere per un lungo periodo di vincoli alla dinamica della spesa per personale e le carenze, specie in alcuni ambiti, di personale specialistico. Come messo in rilievo, a seguito del blocco del turn-over nelle Regioni in piano di rientro e delle misure di contenimento delle assunzioni adottate anche in altre Regioni (con il vincolo alla spesa), negli ultimi dieci anni il personale a tempo indeterminato del SSN è fortemente diminuito. Al 31 dicembre 2018 era inferiore a quello del 2012 per circa 25.000 lavoratori (circa 41.400 rispetto al 2008). Tra il 2012 e il 2017, il personale (sanitario, tecnico, professionale e amministrativo) dipendente a tempo indeterminato in servizio presso le Asl, le Aziende Ospedaliere, quelle universitarie e gli IRCCS pubblici è passato da 653 mila a 626 mila con una flessione di poco meno di 27 mila unità (-4 per cento). Nello stesso periodo il ricorso a personale flessibile in crescita di 11.500 unità ha compensato questo calo solo in parte. La drammaticità̀ della crisi sanitaria ha accelerato le dinamiche già̀ messe in atto dal c.d. Decreto Calabria (allentamento dei vincoli di spesa e superamento dell'imbuto formativo). Per fronteggiare l'emergenza, sono state utilizzate procedure straordinarie di reclutamento del personale per il potenziamento, in particolare, delle reti di assistenza territoriale e dei reparti ospedalieri di virologia e pneumologia, in deroga alla disciplina vigente. Ciò̀ ha permesso al Servizio sanitario di contrastare la crisi epidemiologica in atto nelle regioni più̀ colpite fino al termine dello stato di emergenza (31 luglio, successivamente prorogato al 15 ottobre 2020 e poi al 31 gennaio 2021) prevedendo al contempo azioni a lungo termine, quali il reclutamento di medici ed infermieri, anche militari. Sono stati disposti incentivi ed incarichi di lavoro autonomo e, per garantire l'assistenza in caso di sostituzione del medico di medicina generale, la possibilità̀ di esercitare la professione di medico-chirurgo dopo il conseguimento della laurea in Medicina e chirurgia previo giudizio di idoneità̀ (cd. laurea abilitante).

2) PROVVEDIMENTI PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA SANITARIA DA CORONAVIRUS SARS-COV-2
Si parla di “legislazione emergenziale” non solo perché attiene all’emergenza sanitaria venutasi a creare, ma anche con riferimento al suo iter formativo, svincolato dall’ordinario e dall’Organo in via principale a ciò deputato, il Parlamento.
a.) provvedimenti ancora oggi in vigore
I provvedimenti attualmente vigenti, approvati dal Governo in seguito all'emergenza sanitaria internazionale, sono i seguenti:
Decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24
Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
Decreto-legge 4 febbraio 2022, n. 5
Misure urgenti in materia di certificazioni verdi COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell'ambito del sistema educativo, scolastico e formativo.
Dpcm 4 febbraio 2022
Individuazione delle specifiche tecniche per trattare in modalità digitale le certificazioni di esenzione dalla vaccinazione anti-COVID-19.
Decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4
Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, nonché' per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico. Il decreto, in ambito sanitario, contiene Misure in materia di fascicolo sanitario elettronico e governo della sanità digitale, per il rafforzamento della qualità̀ della formazione universitaria specialistica del settore sanitario, in materia di vaccini anti SARS-CoV-2 e misure per assicurare la continuità̀ delle prestazioni connesse alla diagnostica molecolare, per assicurare la continuità̀ delle attività̀ di sequenziamento del SARS-CoV-2 e delle relative varianti genetiche ed infine misure urgenti in materia di personale sanitario).
Dpcm 21 gennaio 2022
Individuazione delle esigenze essenziali e primarie per il soddisfacimento delle quali non è richiesto il possesso di una delle Certificazioni verdi COVID-19.
Decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1
Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore.
Decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 229
Misure urgenti per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria.
Decreto-legge 24 dicembre 2021, 221
Proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19.
Decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172
Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività' economiche e sociali.
Dpcm 12 ottobre 2021
Adozione delle linee guida in materia di condotta delle pubbliche amministrazioni per l'applicazione della disciplina in materia di obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde COVID-19 da parte del personale.
Dpcm 12 ottobre 2021
Modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021, recante: «Disposizioni attuative dell'articolo 9, comma 10, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante "Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19"».
Decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127
Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening.
Decreto-legge 6 agosto 2021, n. 111
Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale.
Decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105
Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19 e per l'esercizio in sicurezza di attività̀ sociali ed economiche.
Decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73
Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali.
Decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52
Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività̀ economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19.
Delibera del Consiglio dei Ministri 21 aprile 2021
Proroga dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44
Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici.
Decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41
Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19.
Decreto-legge 13 marzo 2021, n. 31
Misure urgenti in materia di svolgimento dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato durante l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30
Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena.
Dpcm 2 marzo 2021
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19», del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 23 febbraio 2021, n. 15, recante «Ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID-19».
Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2
Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021.
Delibera del Consiglio dei Ministri 13 gennaio 2021
Proroga dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172
Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.
Decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137
Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19.
Decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125
Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, per il differimento di consultazioni elettorali per l'anno 2020 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché́ per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020, e disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale.
Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104
Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia.
Decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83
Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020 e disciplina del rinnovo degli incarichi di direzione di organi del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica.
Delibera del Consiglio dei Ministri del 29 luglio 2020
Proroga dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Dpcm 23 luglio 2020
Definizione dei criteri di priorità̀ delle modalità̀ di attribuzione delle indennità̀ agli enti gestori delle strutture semiresidenziali per persone con disabilità che, in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, devono affrontare gli oneri derivati dall'adozione di sistemi di protezione del personale e degli utenti.
Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34
Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché́ di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33
Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Dpcm 12 maggio 2020
Integrazione del Comitato di esperti in materia economica e sociale.
Decreto-legge 10 maggio 2020, n. 30
Misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS- COV 2.
Decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28
Misure urgenti per la funzionalità̀ dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori mergenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché́ disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta Covid-19.
Dpcm 10 aprile 2020
Istituzione del Comitato di esperti in materia economica e sociale.
Decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23 - #DecretoLiquidità
Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché' interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
Decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22
Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato.
Decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19
Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19.
Decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18 - Decreto Cura Italia
Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Delibera del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020
Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Ordinanza del Ministro della salute 30 gennaio 2020
Misure profilattiche contro il nuovo Coronavirus (2019 - nCoV). ***

b.) Provvedimenti abrogati
Hanno cessato invece la loro efficacia:
Decreto-legge 10 settembre 2021, n. 122
Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale.
Decreto-legge 18 maggio 2021, n. 65
Misure urgenti relative all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Decreto-legge 23 febbraio 2021, n. 15
Ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID- 19.
Decreto-legge 12 febbraio 2021, n. 12
Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Dpcm 14 gennaio 2021
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19», del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19», e del decreto-legge 14 gennaio 2021 n. 2, recante «Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021».
Decreto-legge 5 gennaio 2021, n. 1
Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Dpcm 3 dicembre 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante: «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19» e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante: «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19», nonché' del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, recante: «Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19».
Decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158
Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.
Decreto-legge 30 novembre 2020, n. 157
Ulteriori misure urgenti connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (Decreto Ristori quater).
Decreto-legge 23 novembre 2020, n. 154
Misure finanziarie urgenti connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (Decreto Ristori ter).
Decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149
Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese e giustizia, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (Decreto Ristori bis).
Dpcm 3 novembre 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19».
Dpcm 24 ottobre 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19».
Decreto-Legge 20 ottobre 2020, n. 129
Disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale.
Dpcm 18 ottobre 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19».
Dpcm 13 ottobre 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19», e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19».
Decreto-legge 11 settembre 2020, n. 117
Disposizioni urgenti per la pulizia e la disinfezione dei locali adibiti a seggio elettorale e per il regolare svolgimento dei servizi educativi e scolastici gestiti dai comuni.
Decreto-legge 8 settembre 2020, n. 111
Disposizioni urgenti per far fronte a indifferibili esigenze finanziarie e di sostegno per l'avvio dell'anno scolastico, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Dpcm 7 settembre 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19.
Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 103
Modalità̀ operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2020.
Dpcm 7 agosto 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19.
Dpcm 14 luglio 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19.
Decreto-legge 16 giugno 2020, n. 52
Ulteriori misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, nonché' proroga di termini in materia di reddito di emergenza e di emersione di rapporti di lavoro.
Dpcm 11 giugno 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19.
Dpcm 17 maggio 2020
Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Decreto-legge 10 maggio 2020, n. 29
Misure urgenti in materia di detenzione domiciliare o differimento dell'esecuzione della pena, nonché' in materia di sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari, per motivi connessi all'emergenza sanitaria da COVID-19, di persone detenute o internate per delitti di criminalità organizzata di tipo mafioso, terroristico e mafioso, o per delitti di associazione a delinquere legati al traffico di sostanze stupefacenti o per delitti commessi avvalendosi delle condizioni o al fine di agevolare l'associazione mafiosa, nonché' di detenuti e internati sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, nonché', infine, in materia di colloqui con i congiunti o con altre persone cui hanno diritto i condannati, gli internati e gli imputati.
Dpcm 26 aprile 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Dpcm 10 aprile 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Dpcm 1 aprile 2020
Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID- 19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Dpcm 22 marzo 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Dpcm 11 marzo 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Dpcm 9 marzo 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Decreto-legge 9 marzo 2020, n. 14
Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza COVID-19.
Dpcm 8 marzo 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Decreto-legge 8 marzo 2020, n. 11
Misure straordinarie ed urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria.
Dpcm 4 marzo 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9
Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Dpcm 1 marzo 2020
Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. Decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6
Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

3) FOCUS SULLA DISCIPLINA DELL’ACCESSO AI VISITATORI ALLE STRUTTURE RESIDENZIALI ED AI REPARTI OSPEDALIERI
La legge di conversione del d.l. 1/04/2021 n.44, dopo quasi un anno e mezzo, ha ripristinato le visite nelle RSA per i familiari e visitatori muniti di certificazione verde, poi diventata certificazione “rafforzata” a partire dal 1° giugno 2021, secondo le linee guida definite con l’ordinanza del Ministero della Salute dell’8/05/2021 e nel rispetto del documento recante Modalità̀ di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale adottato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome allegato all'ordinanza. Resta salva la facoltà̀ per il direttore sanitario o l’autorità̀ sanitaria competente, in relazione allo specifico contesto epidemiologico, di adottare misure precauzionali più̀ restrittive necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione. Con la circolare n. 14049 del 30/07/2021 il Ministero della Salute ha fornito alcuni chiarimenti, quali quello della durata della visita (possibilmente non inferiore a 45 minuti). Attualmente (dal 25/03/2022) le direzioni sanitarie possono consentire ai familiari anche di prestare assistenza quotidiana nel caso di ospite non autosufficiente. Dal 10 marzo 2022 dopo due anni dall’inizio dello stato di emergenza, è stato infine consentito anche l’accesso ai visitatori ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere. Ai direttori sanitari è data facoltà̀ di adottare misure più̀ restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico garantendo un accesso minimo giornaliero non inferiore a 45 minuti.

4) LA GIURISPRUDENZA E IL COVID 19
La giurisprudenza si confronta con il Covid 19
Morte da Covid-19: sì all’indennizzo se la polizza privata copre il rischio “infortuni”
..\torinocovid pdf (1).pdf Cass 837.2022.pdf
Il sanitario in aspettativa può non vaccinarsi contro il Covid-19?
..\Tribunale Milano.pdf
..\Corte Costituzionale.pdf
Vaccinazione dei figli minori nonostante il diniego del coniuge “no-vax’’
..\Tribunale Parma.pdf
..\Consiglio di Stato.pdf
gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2 ..\10.02.2022 Min. Salute gestione domiciliare.pdf
Covid: depenalizzato il mancato rispetto delle misure di contenimento del D.L. n. 19/2020
Covid 19: il Consiglio di stato respinge il ricorso di un medico che rifiuta di vaccinarsi
Massima della sentenza del Consiglio di Stato n. 946 del 9/02/2022) in merito alla qualificazione da darsi alle “indicazioni” del Ministero della Salute in materia di elaborate, avendo il dovere di curare utilizzando i presidi diagnostici e terapeutici di cui al tempo la scienza medica dispone”.

5) LA “CESSAZIONE” DELLO STATO DI EMERGENZA
Il d.l 24/03/2022 n. 24 è intitolato “disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid- 19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”. In realtà̀, a differenza del decreto legge che ha espressamente dichiarato lo stato di emergenza il 31 gennaio 2020, questo provvedimento non contiene un’espressa dichiarazione che ne dichiari la cessazione. Nel preambolo, infatti, si dà atto dell’esigenza di “superare lo stato di emergenza dettando disposizioni necessarie alla progressiva ripresa di tutte le attività̀ in via ordinaria”, ma anche della “persistenza delle esigenze di contrasto a diffondersi della pandemia da Covid- 19”. È indicata infatti una strada che prevede il graduale superamento dell’obbligatorietà̀ dei dispositivi di protezione individuale e della certificazione verde. Sopravvivono le misure straordinarie che hanno istituito le Unità speciali di continuità̀ assistenziale (U.S.C.A) e quelle per l’assunzione dei medici specializzandi (al penultimo ed ultimo anno) ed il monitoraggio delle risposte immunologiche all’infezione ed ai vaccini su piattaforma informatizzata collegata all’Istituto Superiore di Sanità.

Buenos Aires - Recoleta CementeryCripta dei tre scheletriFunerali d'EttoreTomba famiglia MozartScultura KampaIl Cardinale e il VescovoIntervento finaleDavid Gans