Carlo Verdone: NO all'accanimento terapeutico

Sempre di più persone appartenenti alle varie sfere della cultura italiana esprimono la loro opinione in merito a temi socialmente importanti e soprattutto esprimono il loro punto di vista sul Testamento Biologico, argomento che tocca le coscienze di ogni singolo individuo.

"Non ho paura di morire, ma di guardare la morte in faccia e vederla arrivare, perchè vorrebbe dire che hai una brutta malattia e a quel punto ti trovi a invocarla".

Così Carlo Verdone, il celebre attore romano, che compie 60 anni il 17 novembrein un'intervista a 'Diva e donna', in edicola domani, ha preso posizione sul tema del testamento biologico: "L'accanimento terapeutico è una cosa bestiale", ha detto Verdone, "io sono per un sano testamento biologico".

"Che senso ha tenerti in vita quando sei una larva?", ha spiegato l'attore. "Io ci sono passato, in famiglia, con mia madre Rossana che ha sofferto di una malattia degenerativa. Mio padre Mario era così disperato che arrivò al punto, una volta in volo, di sperare che l'aereo precipitasse". Anche lui "non ce la faceva più - ha raccontato Verdone - negli ultimi anni: era anche schifato da quello che vedeva intorno. Sul letto di morte mi disse: 'Mi sono battuto tanto contro i fascisti, ma nella gente d'allora c'era più dignita'. Aveva ragione".

Fonte: Apcom

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