Il disegno di legge sul testamento biologico è stato incardinato in commissione Salute del Senato. Il relatore, Raffaele Calabrò (Pdl), ha annunciato ieri di prevedere «tempi veloci» per la terza lettura del provvedimento perché «dalla Camera non sono giunte modifiche sostanziali» per cui dovrebbe diventare legge a Palazzo Madama.
L' opposizione ha invece subito duramente criticato il testo del ddl. Infatti Idv e radicali hanno chiesto alla commissione di procedere con una serie di audizioni e hanno annunciato «approfondimenti e modifiche importanti» del testo. Il capogruppo dell' Idv, Felice Belisario, ha annunciato «un' opposizione senza sconti. Speriamo che da parte del governo e della maggioranza ci sia un atto di resipiscenza che eviti all' Italia di cadere nel Medioevo anziché guardare al terzo millennio». La settimana prossima intanto è convocato un ufficio di presidenza per valutare la richiesta di audizioni e per fissare il calendario dei lavori a cominciare dalla discussione generale che potrebbe iniziare la settimana successiva. Critico anche il senatore del Pd Ignazio Marino, per il quale «solo una politica sorda ai bisogni degli ammalati e alle evidenze scientifiche poteva approvare una legge del genere. Si obbligano le persone, anche coloro che hanno indicato di non volere un tubo nell' intestino, a riceverlo per legge; le indicazioni che ognuno lascerà non saranno vincolanti per il medico, che potrà disattenderle. Questo è incivile e inaccettabile. Questa legge trasforma le dichiarazioni anticipate di trattamento in carta straccia».
Fonte: Pagina 9 (14 settembre 2011) - Corriere della Sera