In occasione dell’imminente dibattito alla Camera dei Deputati sul fine vita, il portale della Fnomceo, rilancia il Rapporto Eurispes Italia 2011: “Cultura della salute e testamento biologico” uscito nel gennaio scorso. Dall’analisi risulta come il consenso degli italiani per una legge che disciplini il testamento biologico stia scendendo passando dall’81,4% nel 2010 al 77,2%, per l’anno in corso, con un calo quindi del 4,2%.
Domani l’Aula di Montecitorio inizierà l’esame del progetto di legge che disciplina il fine vita. Le difficoltà che tale iniziativa legislativa ha incontrato nel suo itersono note, così come sono note le posizioni dei vari schieramenti politici che dovranno prima confrontarsi e successivamente votare il testo .
In occasione di ciò la Fnomceo, da sempre contraria a quel testo sul testamento biologico, poiché – tra l’altro dice – in conflitto con il codice di deontologia professionale, ha rilanciato dal suo portale il Rapporto Eurispes Italia 2011: “Cultura della salute e testamento biologico” uscito nel gennaio scorso.
Il dato che appare subito evidente è che a “proposito di una legge che istituisca in Italia il testamento biologico – si legge nel Rapporto – , già nel 2007 si diceva favorevole il 74,7% degli italiani (contro il 15% dei contrari), diventati l’81,4% nel 2010 (contro il 10,9% dei non favorevoli). I dati di quest’anno dimostrano però un’inversione di tendenza, dal momento che rispetto all’anno precedente coloro che si dicono favorevoli al testamento biologico sono diventati il 77,2%, facendo registrare un calo del 4,2%, mentre sono aumentati al 14,2%, il 3,3% in più nel giro di un anno, coloro che si schierano contro la sua istituzione a mezzo di un’apposita legge”.
Dunque il campione intervistato, ovvero 1.532 cittadini tra fine 2010 e inizio 2011, fa registrare un calo nel gradimento di un testo sul testamento biologico.
L’istituto di ricerca fotografa anche l’appartenenza politica per cui la “maggior parte di coloro che sono favorevoli al testamento biologico appartiene alla sinistra (87,5% contro il 7,8% dei contrari), seguiti da chi non ha alcuna appartenenza politica (80,1%), da quanti si riconoscono nei valori del centro-destra (76%), del centro-sinistra (75,6%) e del centro (64,9%)”.
Entrando maggiormente nello specifico del testo – il ruolo del medico – secondo l’opinione del 72,8% del campione “il medico non potrebbe ignorare la volontà in esso espressa, solo il 14,8% (13,9% nel 2010) ritiene invece che il medico potrebbe agire in maniera difforme dalla richiesta espressa dal paziente. Ad avere dato una risposta negativa è stato il 74,5% degli intervistati nel 2010, diventati il 72,8% nel 2011 (-1,7%), mentre a rispondere affermativamente è stato il 13,9% nel 2010, diventato il 14,8% nel 2011 (0,9%)”.
Insomma il gradimento nei confronti di una legge che disciplini il testamento biologico è in calo. Ma è da sottolineare che è in calo da quando la legge o meglio, questo ddl, è entrato nel vivo del suo percorso parlamentare quindi presumibilmente prossimo alla sua approvazione. La domanda sorge dunque spontanea: non è che gli italiani dicono di no a “questa” proposta di legge?
Fonte:Quotidiano Sanità