Il volume di Maria Serenella Pignotti si inserisce all’interno della diatriba esistente sui confini delle cure intensive neonatali.
L’autrice, come molti suoi colleghi, non può infatti fare a meno di riflettere su quale sia il vero significato dei percorsi terapeutici intensivi applicati a pazienti con scarsissime o inesistenti possibilità di sopravvivenza. Tali vie difatti possano avere un peso rilevante sia per un neonato che per la sua famiglia. Inoltre il diffondersi sempre una maggiore coscienza degli esiti umani, affettivi e sociali che questi trattamenti medici implicano, porta ciascuna figura professionale a chiedersi, oltre alla stessa utilità in certi casi, anche quale sia la linea di confine fra cure di fine vita ed accanimento terapeutico.
Il libro ripercorre le tappe e i successi che la neonatologia ha effettuato nel corso degli ultimi 50 anni. Mette in evidenza le statistiche relative ai casi di sopravvivenza e di mortalità, oltre all’incidenza di handicap e disabilità presenti nei sopravvissuti. Mostra gli atteggiamenti terapeutici nei vari paesi come Canada, Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Svizzera.
Illustra, inoltre, le linee guida internazionali e i principi ai quali si ispira la Carta di Firenze.