La vita prevede la malattia come esperienza comune tra le persone e come suo primo limite. A volte si perde la salute precocemente a causa di un evento traumatico o di un male importante. Nei casi più longevi si vivono gli effetti del cedere del corpo sotto i segni dell’etá. Per questi motivi ciascuno di noi, prima o poi, si misura col potente e bizzarro sistema sanitario delle cure e dei curanti. Un sistema fatto di consuetudini statiche e paradossi vissuti quotidianamente da tante persone fragili e dolenti i cui racconti spesso si perdono e che questo testo tenta di trattenere.
Il presente lavoro intende dimostrare quanto le nuove pratiche legate ai principi di Recovery nell'ambito della salute mentale, siano fonte di nuovi orizzonti di cura e di possibilità di convivenza fino ad ora inesplorati. Cura, intesa come percorso di condivisione e co-costruzione di nuove possibilità di vita per chi soffre di salute mentale, per i suoi familiari e per i cittadini che abitano la comunità. Convivenza, come risultato dell'inclusione sociale, dell'abbattimento dello stigma in relazione ad un cambiamento culturale necessario sulla visione della malattia mentale.