Alessandro Trocino dalle pagine de Il Corriere della Sera del 27 marzo 2009 descrive in breve i momenti che hanno portato il Senato all'appovazione del disegno di legge sul Testamento Biologico.
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Dalle pagine de La Repubblica Marco Cattaneo lancia un appello ai medici affinchè questi si esprimano riguardo alla responsabilità, affidatagli dal Parlamento, di applicare o non applicare la Dichiarazione anticipata di trattamento.
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Il 26 marzo 2009 è stato approvato dal Senato il testo della legge sul testamento biologico “Disposizoni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”, con le modifiche approvate al testo presentato dal relatore Calabrò.
In preparazione del dibatto pubblico che si terrà a Firenze il 25 Aprile è disponibile un documento informativo, realizzato per Biennale Democratica da un gruppo di esperti coordinati da Luigi Bobbio, per rispondere agli interrogativi sul tema delle Dichiarazioni Anticipate di Volontà, il cosiddetto Testamento Biologico.
IL TESTAMENTO BIOLOGICO. Manuale per aprire il dibattito pubblico fra i cittadini
Nell’attuale dibattito sul “testamento biologico”, “direttive di fine vita” o “volontà anticipate”, ed in attesa di vedere se e come il Parlamento regolamenterà la materia, l’Ordine dei Medici di Firenze ritiene necessario ricordare alcuni punti fermi che interessano primariamente i medici che sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nei confronti dell’assistito al quale devono assicurare il loro impegno per la tutela del diritto alla salute, ma del quale devono rispettare le volontà, non potendo intraprendere trattamenti sanitari di fronte alle contrarie decisioni del paziente.
Il Senato, nella giornata di ieri, ha bocciato gli emendamenti che avrebbero voluto far sì che il paziente, in condizione di fine vita, possa esprimersi sull'idratazione e l'alimentazione artificiale.
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Il fatto che le questioni relative alla fine della vita tocchino l'identità morale delle persone non significa che sia stato giusto, in sede politica, lasciare la decisione sul disegno di legge Calabrò alla «libertà di coscienza» dei singoli parlamentari. La questione è se un progetto di legge che introduce l'obbligatorietà del trattamento di sopravvivenza forzata sia o non sia anti-costituzionale. E questa è una questione di fatto, non un problema di coscienza.
Il punto di vista degli americani sul testamento biologico viene illustrato dal giornalista Alexander Stille sulle pagine de La Repubblica del 25 marzo 2009.
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Diciotto primari, tra i quali non mancano i nomi noti, sono pronti ad appellarsi all'obiezione di coscienza se il Ddl Calabrò sul testamento biologico dovesse diventare legge.
Uno studio condotto da Lyon M.E. e altri ricercatori, pubblicato a Febbraio sulla rivista Pediatrics [123(2):e199-206] chiarisce come la conversazione sulle scelte di fine vita tra adolescenti che soffrono di malattie croniche e i loro familiari non scoraggia, né causa danni emotivi ai giovani pazienti.