Il 56% degli oncologi italiani si è sentito chiedere almeno una volta dai propri pazienti terminali di accorciare le loro sofferenze. Accanimento terapeutico, testamento biologico, direttive anticipate sono problemi concreti, quotidiani, nei reparti in cui si curano i tumori ma solo 4 medici su 10 si sentono adeguatamente informati su come gestire le questioni del “fine vita”.
Da uno studio elaborato dalle società europee di Oncologia e Cure Palliative, pubblicato su Annals of Oncology risulta che in molti paesi europei l'approccio al dolore è una "catastrofe" sanitaria.
"Secondo tutte le Società Scientifiche internazionali, la nutrizione artificiale è classificata come terapia non farmacologica sostituiva di una funzione, quella alimentare, parzialmente o totalmente, temporaneamente o definitivamente compromessa".
Pubblichiamo in allegato l'editoriale Cogito Ergo Sum presentato su The New England Journal of Medicine.
Pubblichiamo in allegato l'abstract dell' articolo Willful Modulation of Brain Activity in Disorders of Consciousness presentato su The New England Journal of Medicine.
Circa 500 italiani in stato vegetativo o di minima coscienza, di tutte le età. E ancora circa 450 persone che si prendono cura di loro ogni giorno, oltre 600 operatori, 75 centri distribuiti su tutto il territorio nazionale e 35 associazioni e federazioni di familiari. Sono i numeri del maxi studio in corso in Italia.
Sull'ultimo numero del New England Journal of Medicine sono state pubblicate le conclusioni su uno studio effettuato dai ricercatori delle Università di Liegi (Belgio) e Cambridge (Gran Bretagna) in mertito al coma e alla possibilità di comunicazione con l'esterno tramite scanner.
Il Sen. Ignazio Marino ieri a margine dell'incontro "Convivenza nella diversita" presso la sede territoriale del Pd a Genova, ha espresso la sua opinione in merito ai farmaci antidolorifici, difendendo l'emendamento da lui proposto sulla legge relativa alle cure palliative.
I malati che lottano contro il dolore inutile e la perdita di dignità e di autonomia hanno finalmente un punto di riferimento in Campania.
Il 13 gennaio è stato aperto dall'ordine dei medici della provincia di Trento un procedimento disciplinare, "per garantire la massima trasparenza ed efficacia nella ricostruzione degli eventi", nei confronti di uno dei due pediatri indagati dalla Procura per un sospetto caso di eutanasia nei confronti di un ragazzo di 20 anni, deceduto all'ospedale Santa Chiara di Trento il 21 dicembre 2009.