Ognuno di noi almeno una volta nella sua vita ha provato "dolore" o "sofferenza" per sè o per gli altri, la rete è una delle fonti più ricche in merito a questo tema, infatti su di essa è possibile trovare molti racconti o appelli.
Il Laborcare pertanto vuole stimolare i suoi lettori verso una riflessione sul dolore, riportando due racconti trovati, appunto sulla rete, sul sito www.nottidiguardia.it
Sulle pagine de La Repubblica del 16 luglio 2010 Michele Bocci, nella cronaca di Firenze, parla dell'apertura del nuovo e primo hospice pediatrico d'Italia, inaugurato pochi giorni fa al Meyer.
Sulla rivista Minerva Medica nel mese di maggio sono stati pubblicati, nella sessione anestesiologica, due articoli in merito ad aspetti differenti del fine vita. Il primo articolo, Laws can be unetichal ondotto da P. M. Suter, appartenente al Centre Médical Universitarie, dell'Università di Ginevra prende in esame la legge e la sua eticità. Il secondo, End of life in Intensive Care Unit condotto da N. Zamperetti, P. Piccinni del Dipartimento di Anestesia e Cure Intensive dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza, invece analizza le cure di fine vita nelle unità di cure intensive.
In merito alle volontà di fine vita fa riflettere la storia raccontata dal giornalista, Fabio Cavalera, sulle pagine de Il Corriere della Sera del 15 luglio 2010.
Il General Medical Council (GMC) – l’equivalente britannico della Federazione degli Ordini dei Medici – ha pubblicato le nuove linee guida sul fine vita. Il documento “Treatment and care towards the end of life: good practice in decision making”, emanato a maggio, è entrato in vigore il 1° luglio 2010.
Se la qualità della vita è in generale miglioramento nei paesi ricchi e in quelli emergenti, come sarà la qualità della morte? Se lo sono chiesto all'Economist, la cui "Intelligence Unit" ha indagato sui sistemi sanitari nel mondo.
Sulle pagine del Il Corriere della Sera, martedì 13 luglio 2010, Paolo Mieli ha pubblicato un interessante articolo sulla storia della cremazione prendendo spunto dalla prossima uscita per Carocci del libro di Maria Canella Paesaggi della morte. Riti, sepolture e luoghi funerari tra Settecento e Novecento.
Sulle pagine dell'Osservatore Romano dell'11 luglio 2010 Ferdinando Cancelli afferma che smettere di idratare o nutrire un paziente in stato vegetativo non è "evitare un accanimento terapeutico", ma "praticare un forma di eutanasia mediante l'omissione di ció che andrebbe fatto per mantenere il paziente in vita".
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E' online il nuovo sito internet della Consulta di Bioetica, al solito indirizzo www.consultabioetica.org.
Approvato al Senato, il disegno di legge sul testamento biologico approderà solo in autunno nell'aula di Montecitorio.
Non è la prima volta che questo provvedimento slitta.