La legge sul testamento biologico è una priorità che non può essere rinviata: ne sono convinti 3 oncologi italiani su 4, ben il 75%. Il 50% degli specialisti segue personalmente oltre 10 malati terminali ogni mese e il 56% si è sentito chiedere almeno una volta di accorciare le loro sofferenze.
Di seguito pubblichiamo in allegato la sentenza del Tribunale di Firenze 425/10 per la nomina dell’amministratore di sostegno per le DAT.
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Segnaliamo l'uscita del libro edito da ANANKE "Teatro e Salute. La scena della cura in Piemonte" di Alessandra Rossi Ghiglione, drammaturga ed esperta di teatro che coniuga l'attività nel campo artistico con la ricerca scientifica e la formazione professionale.
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Gli oncologi italiani si trasformano in chef per i pazienti. Un ricettario innovativo viene dagli oncologi italiani, ma non ha niente a che vedere con i farmaci. Si tratta, infatti, non di prescrizioni mediche ma di ricette, ricette di cucina.
Aldo Schiavone sulle pagine de La Repubblica del 22 marzo 2011 fa una riflessione sul decreto Calabrò.
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Oggi sulle pagine de Il Sole 24 Ore Marzio Bartoloni parla delle norme che regolano il biotestamento facendo un confronto fra il nostro Paese, a cui si sta cercando di arrivare ad una decisione legislativa in merito e l'estero, dove la situazione è già stata regolamentata da tempo.
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A seguito della discussione alla Camera e alla successiva votazione di aprile sul ddl Calabrò il GR.E.CA.LE. (Gruppo Etico Careggi per la Leniterapia) ha ritenuto opportuno fermarsi a riflettere e esprimere la propria opinione in merito al testamento biologico.
Sulle pagine de La Repubblica Adriano Sofri parla del testamento biologico.
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Testamento biologico, un appello bipartisan. Autodeterminazione e sacralità della vita i principi ispiratori. Un emendamento al disegno di legge per salvare volontà individuale e alleanza terapeutica.
Marlis Ingenmey sulle pagine di MicroMega parla del nuovo Testamento biologico “cristiano” dei tedeschi, dove l’eutanasia “passiva” e l’eutanasia “indiretta” sono “eticamente ammissibili”. In quanto i vescovi cattolici tedeschi dicono sì alla possibilità di disporre la rinuncia a tutti i trattamenti salvavita, compresa la nutrizione artificiale, e la riduzione graduale dell’idratazione artificiale al sopraggiungere di una malattia intercorrente acuta potenzialmente letale.