La sofferenza cronica è donna e casalinga. A rivelarlo sono i dati emersi da una recente indagine condotta da DonnEuropee Federcasalinghe, associazione che rappresenta in Italia chi svolge a tempo pieno o part-time il lavoro familiare, e il Centro Studi Mundipharma.
Crescono gli hospice italiani. Saranno ben 229 entro il 31 dicembre 2010 con previsioni in crescita (256) entro i prossimi anni.
Scoperta una nuova variazione genetica responsabile della diversa sensibilità al dolore acuto e a quello cronico. L'annuncio è stato dato da un gruppo di ricercatori coordinati dal Children's Hospital di Boston negli Stati Uniti.
Una firma per agevolare il lavoro di chi lotta contro il dolore e la sofferenza.
Sul sito Salute Internazionale Gavino Maciocco parla dell'assistenza sanitaria e la centralità del paziente.
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Sugli Archives of General Psychiatry è stato pubblicato un piccolo studio pilota, condotto dai ricercatori del Los Angeles Biomedical Research Institute e della Johns Hopkins University (Usa), in merito alla psilocibina, sostanza contenuta nei funghi allucinogeni, che si è rivelata in grado di migliorare l'umore e ridurre l'ansia e la depressione dei malati terminali di cancro.
Sulla rivista scientifica Journal of the American Geriatric Society è stato pubblicato uno studio che analizza la pratica della sedazione palliativa terminale nelle case di cura olandesi nel 2007.
Un nuovo opuscolo informativo sul testamento biologico, elaborato da un gruppo di lavoro guidato dal Comitato etico della Provincia di Bolzano, è stato presentato il 7 settembre 2010 dall'assessore provinciale alla Sanità, Richard Theiner.
Uno studio pubblicato sulla rivista The New England Journal of Medicine getta nuova luce sugli effetti delle terapie di fine vita che risultano essere utili, non solo per lenire il dolore dei malati di cancro, ma anche per allungare loro la vita, infatti, oltre a rendere migliore la qualità degli ultimi mesi di questi pazienti pare siano in grado di farli vivere, in media, tre mesi in più rispetto a coloro che non le ricevono.
In uno studio pubblicato sul numero di luglio della rivista Mayo Clinic Proceedings alcuni ricercatori hanno analizzato le richieste di un gruppo di pazienti che hanno chiesto il ritiro di qualsiasi trattamento indesiderato e la sospensione dell'uso del dispositivo di supporto ventricolare a cui erano legati.