Credere nella scienza, nelle opportunità di curare le malattie, di restituire la salute. Credere nella medicina come missione, nella quale il medico mette le proprie competenze al servizio degli altri. Ma anche credere in un Dio e nella possibilità di testimoniare la propria fede nell'esercizio della professione medica. E possibile tenere insieme tutto questo? E possibile credere e curare? Ignazio R. Marino, da medico e da credente, si interroga sui limiti di una professione in piena crisi d'identità.
Quasi sempre un lutto diventa per chi lo subisce un dolore paralizzante, che ne condiziona per lungo tempo la vita. Ursula Markhal, in questo manuale di autoterapia, insegna come elaborare il lutto e come affrontarlo per uscirne col minor danno possibile per sè e per la propria vita.
Contributo italiano sulla medicina "centrata sul paziente", un nuovo modello che allarga i confini del modello tradizionale di medicina. Il testo è corredato da casi clinici, in particolare di colloqui tra medico e paziente, tratti dalla realtà quotidiana negli ambulatori.
Per l'uomo la morte è l'avvenimento più biologico e anche il più culturale, quello da cui nascono la maggior parte dei miti, dei riti e delle religioni. Per comprendere questo fenomeno l'autore, osservando attentamente le reazioni e i comportamenti del singolo e della collettività di fronte alla morte, delinea un'antropologia in continuità ma anche in rottura con l'evoluzione biologica. La nostra società sembra aver rimosso l'idea della fine; eppure, esiste per, con e dentro di essa. Imparare a convivere con la morte implica, secondo Morin, un profondo rinnovamento della condizione umana.
La prima funzione del medico consiste nel curare la malattia e prolungare la vita oppure nell’alleviare la sofferenza umana? Nell’assoluta maggioranza dei casi le due funzioni coincidono. Ma cosa accade quando non si può né curare né prolungare la vita e il medico si trova davanti a una sofferenza che sembra incontrollabile? «Gli uomini e le donne cui oggi è affidata la missione di guarire devono essere medici preparati, ma dovrebbero lasciarsi coinvolgere dalla componente umanitaria della medicina nello stesso modo e con la stessa intensità con cui si fanno coinvolgere dalla scienza».
Martha Nussbaum è da anni impegnata a costruire un nuovo progetto etico-politico, volto a dare un effettivo spessore al concetto di dignità umana e di giustizia sociale. Anche nella più equa delle società contemporanee, destinatario dei diritti individuali è l'individuo razionale, consapevole e indipendente. Ma la realtà, ci mettono ogni giorno sotto agli occhi molte situazioni in cui gli individui non possono contare sulle stesse abilità nell'utilizzare le proprie risorse.
Un sostegno e una fonte di suggerimenti utili per impostare un dialogo aperto tra adulti da una parte e bambini e adolescenti dall'altra, affinché questi possano superare la difficile prova e fare della prima esperienza della morte un momento di maturazione. Le storie presentate, tratte dai casi clinici offrono punti di riferimento, consigli ed esempi concreti.
La morte è l'unico momento della vita che accomuna i grandi ed i piccoli; questo libro vuole essere una guida, una compagnia in questo viaggio che attraversa tutte le strade più impervie del concetto di morte. La malattia, la paura, la sofferenza, il disagio, l'angoscia di separazione sono affrontati con il coraggio della realtà e del senso della vita, attraverso un'attenta analisi, attraverso il tentativo di aprire e disciogliere dubbi stretti a volte come nodi.