Uno dei compiti di maggiore impegno per il medico è valutare la capacità di un paziente di dare un consenso valido al trattamento. La tutela del diritto di decidere e la protezione dei pazienti incapaci dipendono in ampia misura dal giudizio che il medico formula sul consenso dato alle cure. Di conseguenza, gli operatori sanitari necessitano di linee guida che offrano strumenti pratici per affrontare la complessità di questi temi. Il libro risponde a tale esigenza.
Che cosa succede quando la medicina e messa in scacco da una malattia terminale o semplicemente dalla vecchiaia, vale a dire dal ciclo naturale della vita? Che rapporto si instaura tra medico e paziente, quando il crinale tra vita e morte si fa sempre piu sottile? Come dialogare con chi sta per lasciarci? Come accompagnarlo senza ridurlo a oggetto di un inutile accanimento terapeutico? Come e quando passare dalla cura all'alleviamento? Come rendere più lieve e dignitoso il trapasso?
Non è vero che solo i poveri costano. Non è vero, in altre parole, che soltanto i diritti sociali richiedano sforzi finanziari ingenti alla comunità, mentre i cosiddetti "diritti negativi" sarebbero una sorta di dono di natura, di cui l'individuo si limita a godere senza onere alcuno per la società. Diritti quali il diritto di proprietà, la libertà contrattuale, la libertà di parola e di espressione, di religione, la libertà personale, non si realizzano ad opera esclusivamente del loro titolare. Come potremmo farli valere senza l'intervento pubblico?
Il dialogo tra genitori e figli continua anche dopo una cesura traumatica come la morte degli uni o degli altri. Per dimostrarlo Louise Kaplan costruisce un saggio, attingendo alla sua esperienza di psicoterapeuta, senza disdegnare incursioni nella letteratura (Flaubert), nell'arte (Magritte) e nella cronaca lontana e recente (i reduci dell'Olocausto e i desaparecidos in Argentina). Un libro che parla alla mente e al cuore, una confortante meditazione sulla perdita e sul trionfo dello spirito di sopravvivenza dell'uomo.