Il volume, secondo di una trilogia che presenta la storia deLL'etica, ricostruisce le vicende dell'etica moderna. La prima tappa della ricostruzione è la coesistenza non troppo pacifica fra i paradigmi della legge di natura, della casistica, dell'ars vivendi dal Quattrocento al Seicento. La seconda è la "nuova scienza della legge di natura" di Grozio e Pufendorf con le controversie seicentesche e settecentesche fra diverse versioni del nuovo paradigma. La terza è la sua suddivisione nei due paradigmi che dominarono poi la discussione per due secoli: l'etica kantiana e l'utilitarismo.
Un vero e proprio paradosso, che può assumere contorni tragici, è alla base dell'idea di morte. Da un lato essa rappresenta l'unico dato sicuro e inesorabile, l'unica esperienza comune a tutti, indipendentemente dai luoghi e dalle epoche storiche. Dall'altro lato di essa si tende a parlare il meno possibile, quasi sempre per allusioni o con espressioni indirette o eufemistiche.
Nell'arco della vita, ciascuno di noi può vedersi costretto a decidere della propria salute. La malattia determina una situazione complessa di sofferenza, bisogni, attese, dove l'intervento professionale e il supporto psicologico del medico sono fondamentali. Il percorso di esami e trattamenti, secondo una legge non solo giuridica ma anche e soprattutto morale, dovrebbe essere deciso consapevolmente dal paziente.
Morte cerebrale, morte corticale, morte cardiaca: tre soglie controverse, che gli ultimi sviluppi della ricerca scientifica hanno obbligato a riconsiderare, al punto che lo stesso Defanti, tra i più noti studiosi italiani di bioetica, ha nel tempo mutato avviso riguardo alla prima, la più cruciale perché è alla base della pratica teraputica del trapianto di organi. Alla concezione della morte cerebrale come "morte prima della morte" Defanti muove alcune obiezioni, al fine di concettualizzarla in un altro modo, e che ne illuminano i limiti bioetici.
Il libro offre una copertura ampia e interdisciplinare delle questioni relative alla morte, al morire e al lutto. Integrando il lato sperimentale e quello accademico, così come la dimensione emotiva e quella intellettuale degli studi sulla morte, questo manuale combina le basi teoriche di ricerca con applicazioni pratiche alla vita.
La complessità crescente del mondo contemporaneo, la burocratizzazione e la specializzazione dei saperi, l'incremento dei contatti tra culture diverse, e ancora la frammentazione della comunicazione interpersonale determinata dall'imperativo che comanda di "essere continuamente raggiungibili", lo sviluppo di tecnologie in grado di far viaggiare l'informazione a una velocità tale da rendere obsoleto il concetto di distanza da coprire: tutto ciò fa avvertire il bisogno di una riflessione filosofica sul tema del comunicare bene, proprio quando non siamo più così sicuri che i nostri standard di va