Anche un cristiano non conosce alcuna strada che aggiri il dolore,ma piuttosto una strada - insieme con Dio - che lo attraversi. Le tenebre non sono l'assenza ma il nascondimento di Dio,in cui noi - seguendolo - lo cerchiamo e lo troviamo nuovamente.
Il libro tratta del tema della comunicazione negli organismi viventi. Lo studio di una delle patologie più gravi, come il cancro, attraverso le distorsioni dell'informazione che esso provoca nella rete biologica di un organismo, porta a formulare l'ipotesi che la comunicazione a livello delle cellule somatiche avvenga con le stesse modalità con cui avviene tra individui umani. La conclusione a cui si arriva è che non esiste dualismo tra mente e corpo, ma che l'organismo funziona come un'unica rete cognitiva, in cui il genoma costituisce il codice di significazione.
Questo libro, di alto valore scientifico e umano, professionale e sociale, parla di dolore in generale, così come di sanità e di competenza globale dei medici e degli operatori sanitari nel loro complesso, ma esso è anche, molto specificamente, un libro sul cancro, su chi ne è affetto, su chi lo cura, sui rapporti tra gli uni e gli altri. È stato scritto da gente che “sta al fronte”, a contatto quotidiano con il malato e con i suoi familiari, dialogando con la loro sofferenza e aiutandoli a trasformare la sofferenza in conoscenza.
"Ho scritto questo libro per me, perché nulla quanto lo scrivere chiarisce i propri pensieri, sentimenti ed emozioni. Ho scritto questo libro per gli altri, perché confido che le mie riflessioni possano essere utili anche ad altre persone. Ho ritenuto di cercare di fondere insieme la conoscenza teorica con l'esperienza personale, la scienza e la testimonianza.
Gli operatori che oggi lavorano in sanità (medici, psicologi, infermieri, operatori addetti all'assistenza) o nel sociale (assistenti sociali, assistenti domiciliari), i volontari che si integrano con questi operatori, incontrano spesso malati in situazioni di terminalità e familiari, che richiedono non solo un intervento tecnico (assistenza a lungo termine, terapie più o meno complesse che talvolta possono durare anche anni) ma anche un impegno "relazionale" sempre più intenso e coinvolgente.
L'autore del presente volume sostiene l'innovativa tesi secondo cui l'altruismo è possibile se cambia il vocabolario con cui esprime il rapporto dell'io con l'altro. Partendo da questa logica l'autore si chiede se sia possibile parlare di santità e di Amore altruistico e indaga sulle possibili conseguenze dell'introduzione nel vocabolario del verbo Perpatire applicato alle dimensioni fondamentali della sofferenza umana.