In Oregon, uno dei tre stati Usa dove il suicidio medicalmente assistito è legale, potrebbe nascere la prima clinica specializzata nell'assistenza alla morte dignitosa del Paese.
Sulle pagine di Micromega Ilaria Donatio parla della docufiction, Sia fatta la mia volontà, in cui in un’ora e venti minuti, viene affrontata la questione “ingombrante” e dolorosa di cosa fare del corpo di chi muore. Questo lavoro, rigorosamente no budget, è stato prodotto dall’associazione culturale Schegge di cotone ed è nata da un’idea di Emanuele Di Giacomo e Ottavia Leoni, quest'ultima anche interprete insieme a Paola Bordi ed Elisa Capo.
Cosa pensano della pratica del suicidio medicalmente assistito i medici che lavorano a contatto con bambini terminali? Questa è la domanda a cui il Bioethics Institute dell'Università di Ghent ha cercato di rispondere attraverso un'indagine pubblicata sulla rivista scientifica Archives of Diseases in Childhood.
GE Healthcare ha annunciato di aver esteso anche all'Italia l'accordo di commercializzazione di Intel Health Guide, uno strumento per la gestione delle cure progettato per i professionisti della salute che si occupano di pazienti con patologie croniche come diabete, ipertensione, ostruzione polmonare cronica e insufficienza cardiaca. Un passo in avanti verso l'implementazione in sanità delle tecnologie di monitoraggio e diagnostica a distanza che permettono di facilitare l'accesso alle cure e di ridurre i costi assistenziali.
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Canadian Medical Association Journal si è concentrato sul ruolo del personale infermieristico nel processo di decisione sul fine vita, sulla preparazione e somministrazione di sostanze letali sia ai pazienti che avevano fatto esplicita richiesta di morire (eutanasia) sia a coloro che non avevano mai espresso esplicitamente tale volontà.
Nel mese di maggio sulla rivista scientifica Canadian Medical Association Journal è stata pubblicata un'indagine sull'applicazione della legge belga che ha legalizzato l'eutanasia.
Sofferenze sopportate a lungo, anche per mesi o anni, talvolta sottovalutate dai medici e ben curate solo nei Centri specializzati garantiti dal Servizio sanitario nazionale, che però sono ancora pochi e poco conosciuti.
Questo il quadro che si presenta oggi in Italia.
I medici non possono ignorare le richieste dei malati terminali che non vogliono che la loro vita venga prolungata grazie ai farmaci.
Una ricerca condotta dal Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Taipei rivela come i pazienti terminali spesso fanno ricorso a metodi violenti per terminare la loro esistenza non potendo più attendere forme interventive e legalizzate da parte dello stato, come l'eutanasia.
Nel South Australia, il parlamentare indipendente Bob Such (medico chirurgo), ha annunciato che presenterà una proposta di legge per legalizzare l'eutanasia volontaria.