All'inizio di novembre la Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio ha organizzato presso la Pontificia Accademia Pro Vita il workshop internazionale «Le Cure palliative pediatriche e la voce delle religioni» per varare una carta comune sulle cure palliative pediatriche, visto che oggi 20 milioni di bambini al mondo hanno una malattia cronica inguaribile, ma molto spesso, per motivi culturali o economici, soffrono inutilmente perché non possono accedere ad antidolorifici e analgesici in grado di alleviare il dolore.
In merito ai contenuti del Programma “Le Iene” andato in onda il 23/11/2015, la Società Italiana di Cure Palliative ha scritto un comunicato stampa e ribadisce con forza quanto segue.
Sulla rivista Journal of Neuroscience alcuni ricercatori statunitensi hanno pubblicato uno studio nel quale affermano che la meditazione mindfulness ha maggior effetto nel dare sollievo al dolore di un placebo.
I malati si sentono esclusi dalla scelta delle terapie. Gli specialisti lamentano scarsa collaborazione dei medici di famiglia. Così le cure rischiano di peggiorare. Segnaliamo l'articolo di healthdesk che prende in esame tali problematiche.
L’Istituto Superiore di Sanità su mandato del Ministero della Salute ha realizzato la prima Mappa Online delle strutture sanitarie e socio-sanitarie per le demenze in Italia.
Il National Council for Palliative Care ha realizzato un report per fornire agli operatori sanitari indicazioni per ridurre i ricoveri ospedalieri impropri di pazienti al termine della vita.
The Economist Intelligence Unit ha effettuato uno studio che ha messo a confronto le cure di fine vita dispensate in 80 paesi di tutto il mondo. Il nostro paese in questa classifica si piazza al 21° posto.
La III sezione della Corte di Cassazione con sentenza n. 16993/2015 del 20 agosto, ribaltando la decisione della Corte d’Appello di Palermo, ha accolto il ricorso dei famigliari della donna morta per tumore all’utero diagnosticato con ritardo.
Segnaliamo l'articolo uscito su Quotidiano Sanità nel quale gruppo di esperti, riuniti presso la sede Nazionale della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, ha rilevato che nel nostro Paese le Terapie Intensive italiane non modificano le proprie 'visiting policies' neppure quando il paziente è un bambino (9%) o quando il paziente sta morendo (21%).
Ieri è stato presentato al Senato un documento redatto dal Cortile dei Gentili (coordinato dal cardinale Ravasi) e dalla SIAARTI relativo ai doveri della medicina e ai diritti del paziente.